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Accoglienza dei 954 profughi: raccolti 300mila euro, ora il Lecchese fa un passo avanti

Chiusa la fase dell'emergenza con i contributi dati a 201 persone, si passa all'adesione al bando promosso dalla Protezione Civile nazionale con le associazioni. Sono 1.143 i profughi tra Lecco e resto della provincia

Il fondo ‘Lecco ospita l'Ucraina’ chiude la fase emergenziale. Dopo che il Comitato d'indirizzo ha approvato la terza tranche di contributi per l’accoglienza di profughi ucraini sul territorio provinciale, con il sostegno a 201 persone per un totale di 59.630 euro, è il momento di entrare nella seconda, di fase, attraverso l'adesione al bando promosso dalla Protezione Civile nazionale. Intanto, però, si fa anche il bilancio dei due mesi di attività: il sostegno è stato suddiviso nei 22.550 euro per la copertura costi vivi degli alloggi e i 37.080 euro per buoni spesa ai profughi. Tanti di questi sono già stati consegnati, mentre gli altri arriveranno strada facendo, giusto il tempo tecnico di procedere con compilazione, stampa e, appunto, consegna.

Nel dettaglio:

  • Donazioni raccolte dal fondo: 301.120 euro
  • Erogazioni deliberate (prima, seconda e terza tranche): 242.170 euro

Ambito

appartamenti

in famiglia

altro

persone accolte

contributi alloggi

buoni spesa

totale

di cui minori

Bellano

41

35

0

233

101

18.150 €

32.660 €

Lecco

18

130

3

412

170

38.370 €

72.060 €

Merate

20

91

0

309

152

29.050 €

51.880 €

totali

79

256

3

954

423

85.570 €

156.600 €

242.170 €

Sempre il Comitato d'indirizzo del Fondo e il CdA della Fondazione comunitaria del Lecchese hanno reso noto come gli aiuti di ‘Lecco ospita l’Ucraina’ abbiano riguardato 954 persone sul totale di 1.143 presenti nel territorio provinciale, dato aggiornato al 16 maggio.

In provincia di Lecco ci sono più di mille profughi ucraini. Contributo di sostentamento: come richiederlo

Fondi per l'accoglienza degli ucraini: avanzano 60mila euro

Nella mattinata di mercoledì 17 maggio si è tenuta la conferenza stampa organizzata per fare il punto della situazione e annunciare quelli che saranno i prossimi passi. Il residuo si aggira intorno ai 60mila euro e il fondo è ancora aperto alla raccolta delle donazioni: le risorse saranno utilizzate durante la seconda fase per una serie d’interventi non garantiti “come quelli legati alla grossa difficoltà nella traduzione dei documenti, fino a poco tempo fa svolto dal consolato ucraino: con il supporto di Les Cultures sosterremo i costi. Si pensi anche a quelli legati all’acquisto delle marche da bollo. Non saremo più un fondo a carattere emergenziale, di fatto”, ha precisato Paolo Dell'Oro, segretario della Fondazione comunitaria. 

“Ci siamo dati delle regole per la distribuzione dei fondi raccolti, cifre come i 350 euro per le 4 persone (o più) ospitate dai lecchesi - ha precisato Manila Corti della Comunità montana Valsassina, tra le anime del coordinamento -. Si tratta di un contributo forfettario, senza la rendicontazione delle spese e che non toglie nulla al valore di solidarietà delle persone che si sono messe a disposizione”. La regolazione dei buoni spesa è avvenuta con le medesime modalità. 130 famiglie di Lecco che si sono messe a disposizione, a conferma del ruolo cardine giocato nel sistema dell’accoglienza dalla città capoluogo.

aggiornamenti fondo ucraina 18 maggio 20221 manila corti-2

“C’è una capacità di aggregazione messa nuovamente in campo da tutte le componenti della realtà lecchese”, ha premesso Guido Agostoni, presidente dell'asseblea dei sindaci del Distretto di Lecco nel proprio intervento. Appena sono arrivati i primi rifugiati “ci si è attivati da subito per la prassi operativa che c’è. Ringrazio in modo esplicito la Prefettura di Lecco, che ha immediatamente attivato il tavolo di coordinamento che si è riunito settimanalmente”. Ancora una volta “Comuni e terzo settore hanno dato riprova di forte collaborazione”. Le risorse statali “non sono ancora arrivate, anche se ci sono le premesse per far si che arrivino insieme al bando di Protezione civile che vede protagoniste Caritas Ambrosiana e Centro servizi volontariato (Csv)”. Il coordinamento “prosegue”, ma “cambia la strategia: la gestione diretta viene meno, ma c’è un collegamento tra i vari passaggi”.

aggiornamenti fondo ucraina 18 maggio 20222 guido agostoni-2

Cosa succede a Lecco con l’accoglienza dei profughi

Ancora Manila Corti, questa volta sul tema della ‘fase due’: “A livello ministeriale si è chiesto ai Comuni l’ampliamento dei progetti Sai e nel Lecchese è stata data una risposta importante, che ha permesso di ottenere l’ampliamento di 44 posti già ai tempi dell’emergenza afghana. Oggi sono entrate 15 persone in questo sistema, che però non è in grado di garantire l’accoglienza a tutti i profughi ucraini”. Il modo giusto per la gestione è quello “rappresentato dal sistema di Protezione civile, che accomuna gli sforzi delle realtà associative del territorio. Lavoreremo tutti insieme dentro a un altro strumento”.

Andrea Frigerio, responsabile decanale della Caritas Ambrosiana, spiega l'attività interna all'ente: “Siamo sempre attivi nell’affrontare le emergenze e in questa fase ci siamo attivati con volontari, parrocchie e privati, presenti in modo veramente capillare sul territorio nazionale, per ammortizzare gli effetti iniziali attraverso guardaroba, pacchi di viveri e via dicendo”. Per quanto riguarda il bando della Protezione civile, “la Caritas si farà carico di 2.167 posti su scala nazionale, 270 per quanto riguarda la Caritas: 67 arriveranno nel Decanato di Lecco, 100 considerata tutta la zona pastorale. Non so se siamo i primi della classe, ma siamo sempre a disposizione per la gestione di queste situazioni”. Completano il quadro i 37 che andranno a Milano, gli 83 di Varese e i 50 di Monza: si prevede che le accoglienze comincino nel prossimo mese di giugno. Il bando di Caritas dura sei mesi (giugno-dicembre 2022), con la possibilità di prorogarlo in caso di necessità.

aggiornamenti fondo ucraina 18 maggio 20223 andrea frigerio-2

“Istituzionalmente abbiamo raccolto con impegno l’invito a metterci a disposizione, non tutti i Csv italiani l’hanno fatto e questo ci rende una realtà rompighiaccio”, ha fatto presente Filippo Viganò, presidente Csv Monza-Lecco-Sondrio. Viganò ha precisato che “la grande solidarietà del territorio: fin dal primo momento la solidarietà spontanea avrebbe potuto dare adito a delle situazioni di confusione, di conseguenza abbiamo fatto capo alle Prefetture per rendere nota la nostra disponibilità”.

aggiornamenti fondo ucraina 18 maggio 20224 filippo viganò-2

Lucio Farina, direttore del Centro, ha aggiunto che “abbiamo aderito al bando non come ente gestore, ma abbiamo aggregato 49 soggetti tra enti gestori (11) e associazioni di trasporto sociale, doposcuola, sportive (38). Abbiamo presentato un progetto per 522 posti tra Livigno, Lecco (214 in totale, 112 in famiglia, 72 in appartamento e 30 in altre soluzioni) e Brugherio”.

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Entra in campo il Monastero del Lavello

A Calolziocorte, intanto, sono tra i 25 e i 30 posti messi a disposizione all'interno del Monasero del Lavello, 15 inseriti nel sistema del Csv e “avranno una copertura economica garantita - ha spiegato il segretario Paolo Dell’Oro -, ma abbiamo accolto con grande favore la scelta di ampliare la disponibilità”. Simone Sanna, collaboratore di Marco Sesana, gestore del Monastero del Lavello da qualche settimana, ha dato conto delle motivazioni che hanno spinto a fare il gesto: “Abbiamo voluto ridare alla struttura, pronta, la sua utilità originaria, ovvero quella dell’accoglienza. Ci anche siamo affiancati all’associazione ‘Amici di Pedro’ per creare dei momenti di vita da dare ai bambini”.

aggiornamenti fondo ucraina 18 maggio 20226 simone sanna-2

Un progetto sostenuto dal Rotary Lecco, come spiegato dalla presidente Maria Venturini: “Tutti i rotariani hanno avuto sentimenti forti, allo scoppio della guerra, ma poi ci siamo messi in moto per capire cosa si potesse fare. Il club ha privilegiato, storicamente, il rapporto con le istituzioni: i moti di generosità, tanti e molteplici, devono essere organizzati per essere resi efficaci”. L’aiuto del Rotary è stato canalizzato attraverso della Fondazione: “Ci siamo messi a disposizione con la raccolta fondi e l’impegno sarà portato avanti dal prossimo presidente (dal 1° luglio, ndr) Andrea Ascani Orsini. Siamo contenti di avere avuto questa possibilità e faremo quanto possibile”.

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Una ‘benedizione’ anche da parte di Marco Ghezzi, sindaco di Calolziocorte: “Noi siamo solo un ente proprietario insieme alla Curia di Bergamo, poi sta alla Fondazione del Lavello, risanata da capo a fondo, lavorare sulla gestione. Se questo è il mondo di far ripartire il Lavello, ben venga. Abbiamo trovato altre strade per dare il nostro aiuto: una delle queste riguarda la collaborazione con ‘Il Gabbiano’, dove sono già ospitate varie persone, e stiamo cercando di trovare contatti con le 19 persone presenti sul territorio, che incontreremo la prossima settimana per spiegare l’offerta dell’amministrazione”.

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Presente in sala anche Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco che fa parte del Comitato d'indirizzo: “Solo con la forza della rete si mettono insieme i vari pezzi. Anche in questo caso, il ruolo di Fondazione comunitarie e istituzioni ha permesso di dare una risposta importante al territorio nella fase acuta dei primi due mesi, mentre ora arriva tutta la fase istituzionale vera e propria”.

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Chiusura della mattinata affidata a Maria Grazia Nasazzi, presidente Fondazione Comunitaria del Lecchese: “Il territorio si è mosso in maniera coordinata e mi ha stupito il ruolo dei Comuni. Com’è avvenuto tutto? Con una tempestività nell’avviamento, con la cura dei particolari, con la creatività delle donazioni: tutto dentro i numeri che l’opinione pubblica deve conoscere”. Nasazzi cita anche “l’intervento emergenziali, ormai completo e che ci ha lasciato un residuo da usare per gli altri scopi” di cui sopra, oltre alla “trasformazione nell’ordinario, perché queste persone rimangono sul territorio”; il Comitato d’indirizzo “è diventato un metodo lecchese, un luogo di confronto dove stare insieme e lavorare, non un semplice elenco di nomi. Insieme si fanno cose grandi”.

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Fondo ‘Lecco ospita l'Ucraina’: come donare

La campagna di raccolta fondi prosegue. Le donazioni si possono effettuare tramite bonifico bancario intestato alla Fondazione comunitaria del Lecchese:

  • Intesa Sanpaolo - IBAN: IT28 Z030 6909 6061 0000 0003 286
  • Banca della Valsassina - IBAN: IT87 B085 1522 9000 0000 0501 306

Causale: Lecco ospita l’Ucraina.

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