Nei libri di Lucia Sala la riscoperta di chiese, storia e cultura locali
Il suo ultimo volume riguarda in particolare l'antica Pieve di Bellagio ed è stato realizzato con la collaborazione dell'ex parroco di Abbadia don Vittorio Bianchi
Lucia Sala si ripropone ai lettori. Dalla conoscenza della storia del proprio territorio e di tutto ciò che lo caratterizza, a temi che vanno oltre il contesto locale. Con il libro “Scoprire Bellagio, le chiese e le cappelle dell’antica pieve” risponde ampiamente a queste aspettative. Edito da New Press, 176 pagine, 19 euro, il volume è in distribuzione in questi giorni. Quest'ultimo lavoro della scrittrice bellagina ha trovato il sostegno dell’arciprete del centro lacustre, don Simone Tiraboschi.
Il contributo del mandellese don Vittorio Bianchi
Anche un altro sacerdote ha dato un contributo informativo importante prima di passare alle stampe. Si tratta di don Vittorio Bianchi, nativo di Mandello del Lario, ex parroco di Abbadia Lariana, attuale collaboratore di don Tiraboschi a Visgnola. La passione per la ricerca storica è da sempre nelle corde di don Vittorio che dopo aver scritto il libro sulla chiesa del Sacro Cuore ai Piani Resinelli ha ora collaborato con Lucia Sala.
La scrittrice, parla così del suo ultimo lavoro: «Per me è stata una ricerca appassionata che ha portato alla luce storia, curiosità e leggende delle numerose testimonianze di fede nella pieve di Bellagio, appartenente alla diocesi comasca. In più di mille anni si contano ben 29 chiese (19 esistono tuttora), 7 cenobi, 2 ospitali e un numero imprecisato di cappelle e cappelline. Numeri questi di tutto rispetto per un triangolo di terra racchiuso sui due lati del lago».
L’arcipretale di San Giovanni in Bellagio occupa, tra le pagine, posizione di rilevanza primaria, con le altre realtà della cristianità locale tra quelle raccolte e portate alla pubblica conoscenza da parte dell’autrice. «Il volume ripercorre le vicende di ogni edificio religioso ricordando istituzioni soppresse come il prestigioso convento dei cappuccini, costruito in tempo di record nei primi anni del Seicento da Ercole Sfrondati, conte della Riviera (il territorio da Mandello a Dervio) per onorare la memoria della moglie scomparsa». E ancora, con l’entusiasmo che la contraddistingue, Lucia Sala: «Questo lavoro mi ha riservato sorprese, come la presenza a Visgnola nel 1566 di padre Felice Piaci da Colorno, importante frate inquisitore. Il quale ha lasciato traccia in un tabernacolo dell’ex convento domenicano di San Martino. Di cui ora sopravvive solo la chiesa bisognosa di interventi».
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Poco distante da qui si trova la chiesa della Santa Maria di Breno, la parrocchiale dove opera e risiede don Vittorio Bianchi citato dalla storica locale, nei ringraziamenti «per la preziosa consulenza su le agiografie.» Il libro sarà posto in vendita presso le chiese della parrocchia, a beneficio delle opere parrocchiali.
(Si ringrazia Alberto Bottani per la collaborazione)