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L'adesione / Piazza Armando Diaz

Lecco entra nella Rete contro le discriminazioni

La Giunta ha deliberato l'ingresso in RE.A.DY: oltre 230 partner della rete istituzionale nazionale contro le discriminazioni

Il Comune di Lecco si schiera contro le discriminazioni di genere. Con l’approvazione nella Giunta arrivata lo scorso 27 gennaio, l'amministrazione di Palazzo Bovara entra a far parte ufficialmente della rete RE.A.DY, la rete istituzionale antidiscriminazione per orientamento sessuale e identità di genere delle Pubbliche Amministrazioni, e ne approva la Carta d’Intenti. Si tratta della Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati a prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, anche in chiave intersezionale con gli altri fattori di discriminazione – sesso, disabilità, origine etnica, orientamento religioso, età – riconosciuti dalla Costituzione, dal diritto comunitario e internazionale.

“Un impegno che avevamo preso in campagna elettorale e che il sindaco Mauro Gattinoni ha ribadito nel primo Pride della nostra città - spiega la scelta l’assessore alle pari opportunità del Comune di Lecco Renata Zuffi -. Ci uniamo così agli oltre 230 partner di RE.A.DY nel dare concretezza alla prevenzione e alla lotta contro la discriminazione basata sull'identità di genere e sull'orientamento sessuale, ma anche sulle differenze etniche o religiose. Questo è il primo passo di un percorso che l’Amministrazione comunale vuole costruire per una città che riconosca i diritti fondamentali di tutti”.

Renata Zuffi 5 novembre 20212-2

Lecco si associa alle tante città aderenti tra cui i capoluoghi Aosta, Bari, Belluno, Bergamo, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Caserta, Cremona, Ferrara, Firenze, Forlì, Genova, Latina, Lecce, Livorno, Lucca, Mantova, Messina, Milano, Modena, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Pistoia, Prato, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Salerno, Torino, Trento, Varese, Vicenza, le regioni Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, le province autonome di Bolzano Alto Adige e Trento e le province di Arezzo, Foggia, Modena, Parma, Pistoia, Pisa, Prato, Siena.

“Segnale importante”

Per Sara Canali, coordinatrice di Sinistra Italiana Lecco, si tratta di “un segnale importante dalla città di Lecco, in un paese in cui, ancora oggi, sono numerosi i casi di violenza ingiustificati, e troppo spesso impuniti, verso le persone LGBTQIA+. È necessario non chiudere gli occhi di fronte a queste ingiustizie, e agire per contrastarli, sia da un punto di vista culturale che pratico. Proprio in quest'ottica, l'adesione alla piattaforma non si limita solamente alla condivisione di intenti sul piano ideologico, ma rappresenta uno spazio di incontro e confronto di esperienze e buone prassi”.

“Siamo particolarmente ogogliosi di questo risultato, un’altra proposta del programma elettorale che diventa realtà. Auspichiamo che questo sia solo il primo passo di un percorso volto a rendere la nostra città sempre più inclusiva e dalla parte della tutela dei diritti”, ha concluso la coordinatrice.

protesta ddl zan lecco 29 ottobre 202125 Sara Canali

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