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Le nuove regole / Centro storico / Piazza Armando Diaz

Nuove regole per tavolini e musica in centro: “Turismo, una pietra tombale”

L'affondo di Zamperini (Fdi): “Nel regolamento c'è troppa discrezionalità, complicata la vita ai commercianti”

Tavolini e musica in centro Lecco fanno ancora discutere. Martedì sera si è riunita la Commissione II del Comune di Lecco, durante la quale sono state portate avanti le novità studiate da Giovanni Cattaneo, assessore all’Attrattività territoriale: “Vogliamo dare delle regole chiare per tutti, senza stravolgere ciò che già c'è”, ha spiegato l'assessore, dicendosi pronto per un “incontro pubblico con i commercianti” che l'hanno recentemente contestato. Insomma, il nuovo regolamento per l’occupazione di suolo pubblico, 315 richieste ogni anno di 22 in centro, dovrebbe prendere corpo durante il prossimo Consiglio comunale di fine marzo. Con dicussioni annesse tra le parti politiche.

Le opposizioni, durante la seduta di ieri sera, hanno chiesto quantomeno di congelare il provvedimento, che tocca soprattutto piazza XX Settembre, piazza Cermenati e le aree adiacenti al centro città, fino al 2023 ma Cattaneo ha tirato dritto. Tra le novità sostanziali in queste tre zone ci sono quelle relative alle strutture di arredo (massimo un anno) e ai dehors che potranno esservi collocati (1-5 anni). La Commissione paesaggistica, recentemente nominata, avrà il compito di verificare le varie installazioni prima di concedere l'utilizzo degli spazi; in quelle aree, inoltre, saranno installate delle borchie metalliche per delimitare gli spazi e scoprire in fretta gli eventuali abusi di suolo pubblico. Le concessioni attualmente in vigore, e in scadenza a fine marzo, saranno prorogate fino al prossimo 30 settembre con i requisiti attuali.

“Pietra tombale sul turismo”

“La crisi che stiamo vivendo ha messo in ginocchio alcune categorie più di altre - ha scritto Giacomo Zamperini, capogruppo di Fratelli d’Italia, in una nota diffusa dopo la Commissione -, tra queste rientrano sicuramente i commercianti del settore Horeca (bar, ristoranti, etc.). Comprendo quindi benissimo la loro frustrazione, soprattutto nell’apprendere che dal primo aprile si troveranno a pagare l’aumento della Tosap, la tassa per il posizionamento di tavolini e dehors. Da anni auspico la stesura di un regolamento che possa disciplinare l’occupazione temporanea del suolo pubblico, con criteri di buonsenso e regole uguali per tutti. Esattamente l’opposto di quanto sta portando avanti l’assessore Cattaneo in queste settimane, riuscendo nell’incredibile impresa di scontentare tutti i commercianti, dal centro ai rioni, che per bocca delle loro associazioni di categoria stanno minacciando barricate a suon di ricorsi”.

“Oltre al centro, il Comune dovrebbe pensare anche agli altri quartieri - prosegue Zamperini -. Bar, pub, ristoranti, pizzerie d'asporto, alimentari, rosticcerie, solo per fare alcuni esempi, sono il cuore pulsante per l'aggregazione sociale lontana dal centro. Non è questo il momento giusto per applicare un nuovo regolamento restrittivo, senza oltretutto aver prima sistemato il pasticcio legato alla mancanza di un adeguato piano di zonizzazione acustica. Si proroghi l’applicazione del nuovo regolamento almeno fino a dicembre 2023, anche per salvaguardare la questione occupazionale che viene stimata in una ventina lavoratori che si troverebbero disoccupati, e si conceda uno sgravio fiscale sulla tassa comunale per i rifiuti, la Tari”.

Zamperini entra nel merito del nuovo regolamento: “Ci sono grosse lacune. Primo punto, la mancanza di rispetto del criterio dell’affaccio e della proporzionalità. In piazza Cermenati, chiunque disti 100 metri dalla piazza potrà richiedere degli spazi lottizzati, creando ovviamente una concorrenza sleale nei confronti di chi paga un affitto diverso, proprio per avere il locale affacciato sul lungolago, ed ingenerando confusione per la quale i tavolini potrebbero non essere prospicenti al proprio esercizio commerciale, ingenerando anche un problema di sicurezza”.

Secondo punto: “la Commissione paesaggistica assume un ruolo di ipercontrollo anche in zone non vincolate, potendo concedere deroghe a piacimento, e il Consiglio comunale viene invece esautorato, riservando alla sola Giunta il potere di modificare le planimetrie delle occupazioni nel centro della città. Ovviamente, questo è inaccettabile perché rischierebbe di violare l’interesse legittimo di chi intraprende un’attività economica, e si troverebbe a dover dipendere dalla scelta arbitraria di chi governa la città, senza certezze di poter salvaguardare il proprio investimento”.

Terzo punto, “quello forse che più incredibilmente la Giunta sta sottovalutando, è quello riguardante il rispetto del piano di zonizzazione acustico, con le relative sanzioni. In questo momento, si chiede dopo le 22 ai commercianti di far mantenere il limite acustico al di sotto dei 45 decibel in emissione e 40 decibel in immissione per il centro, prevalentemente residenziale. Una persona che parla emette mediamente 60 decibel. Quindi, di fatto, dopo le 22 di un sabato sera estivo, non solo non si potrà trasmettere musica registrata o farla dal vivo, ma non si potrà nemmeno più avere gente seduta fuori. Mi spiegate se è questa la città che vogliamo? Qui si rischia di perdere l’ennesima occasione per ravvivare Lecco, così l’assessore Cattaneo mette una pietra tombale sulla vocazione turistica della città. Noi presenteremo le nostre controproposte, speriamo che prevalga il buonsenso e che si voglia agire con equità, a tutela sia dei commercianti, sia dei cittadini che vivono le piazze del centro, come i locali nei rioni”.

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