Claudio Oriana, atleta e allenatore della 3Life, punta ai Mondiali di triathlon che si terranno alle Hawaii in ottobre
Reduce da un inizio di 2014 ricco di soddisfazioni per quanto riguarda le gare di corsa su strada, con ottimi piazzamenti in giro per l'Italia, l'atleta sta programmando la stagione con l'obiettivo di raggiungere le isole del Pacifico per disputare i mondiali di triathlon
Sbocciata la primavera, per Claudio Oriana è tempo di programmare i primi impegni stagionali nel triathlon. L'atleta e allenatore della 3Life è reduce da un inizio di 2014 ricco di soddisfazioni per quanto riguarda le gare di corsa su strada, con ottimi piazzamenti in giro per l'Italia, ultimo il quinto posto di categoria tra gli SM35 nella maratona di Milano che assegnava i titoli italiani di specialità Assoluti e Master, con Oriana al traguardo in 2:41.29. «La stagione delle mezze e delle maratone è andata bene» conferma Claudio, «ora inizia quella del triathlon con appuntamenti importanti a livello internazionale che sto preparando insieme al mio allenatore Fabio Vedana. La Maratona di Milano è andata bene, avevo le gambe pesanti per i carichi di lavoro delle settimane precedenti ma devo dire che hanno risposto bene. All'inizio ero un po' dubbioso perchè temevo di poter risentire dei tanti chilometri fatti in bici, invece tutto è andato per il verso giusto».
L'attenzione di Oriana si spinge però anche più in la, con un altro obiettivo internazionale de raggiungere. «A lungo termine la vera gara che sto preparando è l'Ironman di Francoforte di luglio» precisa poi, «anche in quel caso ci sarà in palio la qualificazione ai Mondiali che si terranno alle Hawaii in ottobre. Voglio riuscire a stare sotto le nove ore, il che significherebbe con ogni probabilità ottenere il passaggio ai Mondiali. Mancano tre mesi nei quali proverò a spingere a tutta per centrare questo prestigioso traguardo. Se dovessi riuscire a qualificarmi sia nel 70.3 che nell'Ironman poi dovrò scegliere perché è impensabile partecipare ad entrambe le gare. Di sicuro sarebbe un bellissimo risultato perché non sono tanti gli atleti al mondo che riescono a farcela».