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Giochi di Rio: Nicola Ripamonti sesto nella finale del K2 1.000

Il lecchese, in coppia con Giulio Dressino, lontano dalla lotta per le medaglie ma ugualmente soddisfatto.

Il sogno non si è concretizzato, ma Nicola Ripamonti merita comunque un applauso. Il canoista lecchese, alfiere delle Fiamme gialle, ha disputato la finale olimpica del K2 1.000 metri in coppia con Giulio Dressino, conquistando un onorevole sesto posto.

L'equipaggio azzurro non è riuscito a ripetere l'ottima prestazione della semifinale di mercoledì, quando aveva colto il terzo tempo di giornata, rimanendo lontano dalla lotta per il podio. Partiti piuttosto lentamente dai blocchi, Ripamonti e Dressino hanno cambiato marcia dopo i 500 metri, rimontando un paio di posizioni ma senza riuscire ad avvicinare le prime imbarcazioni.

La medaglia d'oro è andata alla Germania, l'argento alla Serbia e il bronzo al'Australia. L'Italia è stata preceduta anche da Portogallo e Lituania, mettendosi alle spalle Ungheria e Slovacchia. Discreto il tempo fatto registrare da Nicola e Giulio, 3'14"883, mentre è salvo il record olimpico stabilito da Antonio Rossi, con Daniele Scarpa, ad Atlanta '96.

E proprio Rossi, in diretta ai microfoni della Rai, ha commentato così la prestazione del suo concittadino e del compagno di canoa: «Mi sarei aspettato di più, li conosco molto bene - le sue parole - Dipende sempre da tante cose, l'acqua, il vento, le forze. Hanno provato tante volte il percorso, non credo sia mancata loro potenza, né il coraggio e l'entusiasmo. Forse sono stati migliori nella semifinale, però confermano la tradizione italiana del K2, il sesto posto in fondo è un buon risultato».

Alla fine del quadriennio di Rio, Ripamonti è riuscito a completare il cerchio personale delle finali: Mondiali, Europei e Giochi olimpici. Non è un traguardo banale.

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