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Calcio, il Lecco è più forte anche della terna: battuto il Bolzano

Una rete di Ronchi nel primo tempo decidere la gara con i trentini, ma sono di nuovo le "giacchette nere" a farsi notare per tante decisioni avverse ai blucelesti. Agganciato il Cavenago Fanfulla

Primo tempo - Bertolini deve rinunciare allo squalificato Dejori, ma non rinuncia al 4-3-3 di base: al suo posto gioca Marcone, che viene accentrato e lascia il suo spazio al rientrante Benedetti. L'ex Lomi, guida tecnica del Bolzano, prova a far male con un 4-3-1-2 basato sulle ripartenze. Gli ospiti partono meglio, complice una brillantezza fisica di certo maggiore, ma non sfondano mai dalle parti di Salvatori. Il primo squillo è infatti di Ronchi, che al 22' si accentra ma scarica debolmente dai 20 metri: para Tenderini. Il duello si ripete allo scoccare del minuto numero trenta, ma l'esito arride all'esterno scuola Milan: sul cross di Cannataro da calcio d'angolo Ronchi brucia infatti Danieli e insacca dalla linea di porta. Altra rete da calcio piazzato, un marchio di fabbrica di Bertolini. Gli ospiti si spaventano ancora al 37', ma Romeo è bravissimo nel rinvenire su Locatelli, lanciato a tu per tu con il portiere. La prima frazione termina senz'altri sussulti, ma con la senazione che possa essere il giorno buono.

Secondo tempo - Il Bolzano prova ad attaccare con maggior rabbia e Malvestiti deve compiere un autentico miracolo per fermare Hofer quando questi viene servito a due passi dalla porta da Niang. Siamo al 20' il sig. Testi inizia la sua personalissima giornata storta: prima, in collaborazione con il guardialinee Vanini di Siena, non ravvisa un fuorigioco di Bucchi (para splendidamente Salvatori), poi non concede un rigore solare per un fallo di mano di Niang su una punizione ben calciata da Caraffa, poi espelle Bertolini, visibilmente arrabbiato, per le eccessive proteste sulla direzione arbitrale. Quando le divergenze si "appianano" e la partita sembra essersi incanalata sui binari migliori, Matic s'inventa un retropassaggio suicida che lancia Hofer in solitaria verso la porta di Salvatori, che viene saltato netto ma sospira di sollievo quando l'altoatesino calcia a lato da posizione comunque non facile. Gli ultimi cinque minuti di recupero, puntualmente assegnati, servono al Lecco per maturare ancor più nervosismo, da sfogare con un urlo liberatorio al triplice fischio.

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