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Sport Galbiate / Via Monte Oliveto, 4

Sala al Barro, in centinaia per salvare il centro sportivo

Da Bergamo e Monza per firmare la petizione. Domenica 22 manifestazione con le altre associazioni. Negri: "Pronti a riconsegnare le chiavi"

L'ultimo boost l'ha dato la realizzazione dei due campi di beach volley, un vero e proprio fiore all'occhiello messo da Giuseppe 'Mike' Colombo, presidente della Pallavolo Galbiate: “Pensate ai sogni di questi ragazzi, cosa succederebbe in loro se davvero chiudesse questo centro sportivo? I campi di beach ci hanno permesso di recuperare soldi da investire nella società, se esistiamo ancora è per l’entrata che ci garantiscono. Abbiamo due campi che la stessa Regione indica tra i più accoglienti, arriva gente da Milano e Bergamo per giocare e ha prenotato i campi per tutti i mercoledì del 2017 e del 2018.”

Il Galbiate 1974 ha fatto la sua parte, come spiega il presidente Luigi Panzeri: “E’ chiaro che questa situazione faccia male, le società sportive fatte in questa maniera stanno in piedi per il volontariato di chi promuove e li tira avanti. Tocchetti (Alfredo, ndr) è stato uno dei primi ed è ancora qua dopo trent’anni, io ho iniziato poco dopo a Galbiate e sono ancora ‘in ballo’. Fermare o limitare questi gruppi, che lavorano nel sociale, è una brutta cosa. Qualsiasi decisione che verrà presa farà male a qualcuno, o a noi, o ai fratelli che hanno avanzato la causa.”

La prima lettera di contestazione in sede è arrivata nel 2006 ed è stata la prima di una lunga serie: i limiti hanno coinvolto prima di tutto la Festa dello Sport (ridotta da 21 a 14 giorni, ndr), poi si è andati oltre: "Quando mi è stato contestato il fischietto dell’arbitro, o mi è stato contestato il calcio balilla, mi sono alzato e me ne sono andato dalla sala consiliare del comune”, spiega ancora Negri

Antonio Viglienghi, ds ex Sala ora a Galbiate, è stato tra i promotori dei lavori che hanno cambiato radicalmente il Centro sportivo: “In 15 anni sono investiti soldi pubblici e privati, oltre a non so quante migliaia di ore di volontariato quotidiano. Questi sono posti reclamati da tutti e ovunque. Queste cose hanno una valenza o non ce l’hanno? E’ veramente frustrante: mi auguro che prevalga il buonsenso. Un tempo si suonava 22 giorni su 25, ora la festa si svolge in 15 e si suona solo in due, inoltre è stata tolta la festa del PD. Qui c'è un perfetto esempio delle sinergie che ci devono essere tra amministrazione e concessionarie del centro. Non so se tutti si ricordano di questo posto 10 anni fa, quando era una barzelletta sulla bocca di tutti.”

Raccolta firme Sala al Barro, 15 gennaio 2017 ©Bonacina/LeccoToday

Alfredo Tocchetti, socio onorario, da trent'anni vive il "Sala" ogni giorno: “Ci hanno contestato anche il bar, ma non c’è niente che porta il bambino a sviluppare vizi legati a slot o cose varie. E’ un servizio offerto a ragazzi e genitori, soprattutto nel periodo più freddo dell’anno come questo. Ovviamente c’è più rumore, ma cosa vogliamo dire ai bambini? Di non giocare a calcio sulla pista da ballo? Non posso pensare che il giudice tenga conto di queste cose.”

Le rilevazioni del CTU sono iniziate il 30 giugno 2016 e sono durate fino al 31 ottobre 2016. “Logico che ci sia rumore, 300 famiglie vanno avanti e indietro… ‘Purtroppo’ qui c’è un centro sportivo che è già adibito a location della festa estiva nel PGT approvato nel 2010 dal comune di Galbiate - spiega il sindaco di Galbiate Tino Magni - Qua si fa un lavoro sociale, c’è dietro un gruppo capace che riesce a far funzionare le cose. E’ arrivata l’Atalanta, c’è il beach volley, ben venga la crescita; c’è chi impegna la settimana di ferie dal lavoro per dare il suo contributo qui. Da cittadino e amministratore devo dire che gli investimenti fatti da tutti sono andati a buon frutto. Noi non vogliamo mollare, ci uniremo alla causa con i nostri legali per supportare il gruppo sportivo. Il giudice mi sembra una persona consapevole, se chiudiamo il bar qui allora vanno chiusi anche gli altri a Galbiate, Villa Vergano o anche a Lecco. Come amministrazione vogliamo che il centro non si limiti, anzi evolva ancora la sua attività.”

Bruno Colombo, architetto, progettista campi beach volley e titolare lavori nel centro, espone il suo parere: “Il centro è stato riqualificato per non essere legato alle sole attività sportive. I lavori svolti in tutta la zona sono stati fatti in tal senso. Bisogna spiegare a questi signori cosa comporta la mancanza di un centro sportivo come questo, si devono rendere conto delle conseguenze delle loro azioni.”

Daniele Gasperini, ora vice sindaco, ha iniziato la sua carriera propri nel Gs: “Sono tendenzialmente ottimista, vedo centinaia di persone che stanno firmando la petizione in questi tre giorni. Tutti i cittadini di Galbiate, ma anche provenienti da Oggiono, Monza e Bergamo, si stanno muovendo per difendere una struttura come questa. Stiamo spendendo soldi pubblici e privati per combattere contro due famiglie. La legge dice che bisogna tutelare la maggioranza dei cittadini, il giudice ne deve tener conto di quello che sta accadendo questa mattina. Il buon senso deve prevalere sulle fredde regole, è la base di tutto. Se una società deve vivere ci deve essere anche un po’ di vita. A mio parere qui c’è il miglior gruppo sportivo della Provincia.”

Due contro tutti, al giudice l'ultima parola.

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