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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Dervio / Corenno Plinio

Ticket di ingresso a Corenno, il regolamento va cambiato: ed è subito nuovo scontro

Nuovo parere della Soprintendenza. Il sindaco: "Provvederemo, ma conferma che il biglietto è legittimo". L'opposizione: "Utilizzata una legge che non lo consente"

A distanza di nemmeno due anni dalla sua introduzione, il ticket di Corenno Plinio continua a far discutere. E arriva una nuova puntata dell'infinita bagarre tra Amministrazione comunale e minoranza.

"Ancora una volta, a pochi giorni dalla consegna dell'attestato de I borghi più belli d'Italia per Corenno Plinio, riceviamo comunicazione dalla Soprintendenza che ha risposto all'ennesima richiesta dell'avvocato Luigi Giordano che chiede chiarimenti sulla legittimità del contributo di ingresso - spiega il sindaco di Dervio Stefano Cassinelli - La Soprintendenza rispiega il proprio punto di vista sulla questione e a conclusione della missiva afferma, riteniamo in modo perentorio: 'Nulla da aggiungere rispetto a quanto rappresentato nella nota richiamata: ovvero, che è piena facoltà e autonoma decisione del Comune stabilire un accesso a pagamento nell'area in esame'. La Soprintendenza quindi, per l'ennesima volta a fronte delle continue richieste degli oppositori, ha ribadito che la decisione del Comune è legittima".

Nella lettera della Soprintendenza emerge una diversa visione tra gli articoli da utilizzare per l'istituzione del contributo di ingresso e la definizione di "complesso monumentale", tanto che ritiene "opportuna una rettifica del regolamento comunale". Secondo la Soprintendenza il contributo di accesso stabilito dal regolamento non può essere fatto basandosi sull'articolo 103 del Codice mentre secondo il Comune Corenno rientra nei parametri di complesso monumentale.

"Al di là delle diverse interpretazioni date dal nostro Regolamento e dalla Soprintendenza che saranno oggetto di approfondimento - spiega il sindaco Stefano Cassinelli - credo che sia il caso di smettere di disturbare un ente sovracomunale che ha già detto in precedente nota che è piena facoltà del Comune stabilire un accesso a pagamento nell'area'. Invitiamo l'avvocato Giordano e gli altri oppositori a gioire per Dervio che è entrato a far parte dei Borghi più belli d'Italia, ma se sono determinati nel voler ottenere una risposta definitiva ricordino che le loro richieste a Soprintendenza, Nucleo storico dei Carabinieri, Borghi più belli d'Italia e così via sono state inutili perché l'unico organo a cui dovrebbero rivolgersi è il Tar regionale".

La minoranza: "Il sindaco mistifica la realtà"

Di seguito la nota ricevuta dal gruppo consiliare Per Dervio.

"Ancora una volta il sindaco di Dervio mistifica la realtà a proposito del ticket di Corenno, e la sua perseveranza anche di fronte all'evidenza inizia a diventare stucchevole.

Oggi è infatti pervenuta ad alcuni cittadini, e in copia anche al Comune, la risposta della Soprintendenza di Milano, emanazione del Ministero della Cultura, ad alcune domande che gli stessi avevano posto tempo fa.

Nella lettera è scritto chiaramente che non si può far pagare un ticket utilizzando come motivazione il fatto che Corenno venga considerato un complesso monumentale o un museo, come invece ha dichiarato il Comune nel Pgt e nel regolamento che istituisce il ticket stesso.

La Soprintendenza, acquisiti anche i pareri del Ministero, scrive in modo inequivocabile come il borgo di Corenno non possa rientrare nella definizione di 'complesso monumentale' e nemmeno possa essere utilizzata la categoria del 'museo' come definiti dal D. Lgs. n. 42/2004 (la legge che invece il Comune ha citato impropriamente, nel proprio regolamento, per poter 'giustificare' in qualche modo l'imposizione del ticket). Esattamente quello che ha detto da sempre il nostro gruppo consiliare, sia in Consiglio che in altre occasioni.

La Soprintendenza scrive ancora una volta al Comune che ritiene opportuna una rettifica del regolamento di istituzione del ticket, dato che non può quindi dirsi redatto ai sensi del D. Lgs. n. 42/2004: scrisse la stessa cosa già a giugno del 2021, ma in quasi tre anni il Comune di Dervio non hai mai provveduto, facendo pagare il ticket sulla base di una legge che non può utilizzare.

La lettera della Soprintendenza sconfessa clamorosamente anche gran parte dei contenuti del parere rilasciato dal segretario comunale in data 8 gennaio, a sostegno di quelle norme il cui uso è invece stato ora definitivamente dichiarato illegittimo, parere che il segretario scrisse appositamente per giustificare il ticket all'associazione dei 'Borghi più belli d'Italia' che aveva chiesto delucidazioni sul balzello.

Di fronte a queste ennesime contestazioni, un Comune serio avrebbe già annullato il regolamento che istituisce il ticket, come chiediamo anche noi da anni. E invece il sindaco cosa fa? Scrive l'ennesimo comunicato propagandistico dove non dice nulla di quanto abbiamo esposto in precedenza, ma mistifica un'unica frase contenuta anch'essa nella lettera della Soprintendenza, dove si dice che è un'autonoma decisione del Comune stabilire un accesso a pagamento. Certamente, aggiungiamo noi: ma se c'è una legge che lo permette! E la legge che il Comune utilizza nel regolamento che istituisce il ticket non glielo permette: che se ne trovi un'altra, se esiste! Altrimenti domani il Comune potrebbe farci pagare una tassa sull'aria, perché ha deciso autonomamente che l'aria di Dervio è più salubre che altrove, o una tassa per chi fa il bagno al lago, perché ha stabilito autonomamente che l'acqua è più bella che altrove. Ma attenzione però: senza tuffarsi, perché i tuffi sono proibiti dal regolamento dei 1.000 divieti, altra inarrivabile perla di questa amministrazione.

Un'ultima cosa, prima che la propaganda comunale dica il contrario: con questo non ce la stiamo prendendo con l'ammissione di Corenno nei Borghi più belli d'Italia, ma contro un ticket che, lo ricordiamo, viene richiesto per accedere ad aree demaniali, che per legge sono gratuite, riscosso da una biglietteria abusiva, mai autorizzata come edificio non temporaneo, ha avuto più costi che ricavi causando un deficit al Comune di 10mila euro nel 2023 (40mila con l'anno precedente), è stato protagonista suo malgrado di un appalto per la gestione della biglietteria dove chi l'ha vinto (ed è stato pagato) non è andato sempre a lavorare mentre invece ci lavora personale comunale, eccetera eccetera. Ora sappiamo anche, per voce di un soggetto molto più autorevole di noi, che pure le leggi che lo dovrebbero giustificare non si possono utilizzare. E cosa dovrebbe succedere ancora prima che questo iniquo balzello venga eliminato?

Gruppo consiliare Insieme per Dervio

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