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Domenica, 28 Aprile 2024
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Da Lecco alla manifestazione nazionale in difesa del diritto alla salute

Ci sarà anche la Cgil Lecco all'iniziativa di sabato 24 giugno a Roma. Diego Riva: "Saremo in piazza ancora una volta per difendere la Costituzione e un diritto fondamentale"

Sabato 24 giugno la Cgil nazionale, insieme a un’ampia rete di associazioni laiche e cattoliche riunite nell'assemblea "Insieme per la Costituzione", organizza e promuove una manifestazione a Roma in difesa
del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro, e per il rilancio del Servizio sanitario nazionale, pubblico e universale. All'iniziativa prenderà parte anche una delagazione del sindacato lecchese guidato da Diego Riva.

L’appuntamento è per le ore 10 in piazza della Repubblica. Il corteo raggiungerà quindi piazza del Popolo, dove si susseguiranno gli interventi dal palco da parte dei delegati sindacali e dei rappresentanti delle associazioni. Il comizio conclusivo sarà affidato al segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Il primo atto di “Insieme per la Costituzione” si è tenuto lo scorso maggio, quando una sessantina di soggetti appartenenti al mondo sindacale, associativo e del volontariato hanno deciso di impegnarsi in un percorso "di confronto e mobilitazione per chiedere che i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione tornino a essere pienamente riconosciuti e siano resi concretamente esigibili in tutto il Paese".

In piazza per i diritti

Diritto al lavoro, diritto alla salute, diritto all’istruzione, a un ambiente sano e sicuro, contrasto alla povertà, una politica di pace. "Sono questi - spiegano gli esponenti sindacali - i cardini del modello sociale e di sviluppo che per i promotori deve essere perseguito; un sistema fondato su uguaglianza, solidarietà e partecipazione che è l’antitesi di quello che vuole realizzare l’attuale maggioranza di Governo".

Il prossimo sabato, dunque, si svolgerà la prima delle due grandi manifestazioni nazionali in difesa della
Costituzione, e in particolare dell’Articolo 32, che individua la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della comunità.

Salute e servizi ospedalieri, le richieste della Cgil

"Di fronte al progressivo indebolimento della sanità pubblica a vantaggio degli interessi dei colossi privati, ai numeri impietosi e inaccettabili delle morti e degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali (quasi 2mila morti e 700mila infortuni nel 2022, +24% di malattie professionali denunciate tra gennaio e aprile 2023 rispetto allo scorso anno), scendiamo di nuovo in piazza per ribadire che la salute non è una merce. Serve un piano straordinario pluriennale di assunzioni che vada oltre le stabilizzazioni e il turnover, destinato a operatori e professionisti da valorizzare con salari adeguati; integrazioni dell’organico devono riguardare anche i dipartimenti di prevenzione delle Asst e l’Ispettorato nazionale del Lavoro, per sopperire alla cronica carenza di controlli. Stop alla concessione di finanziamenti pubblici alle imprese che non applicano i contratti collettivi e non garantiscono il rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza".

Il secondo appuntamento è previsto, sempre a Roma, per sabato 30 settembre, "in opposizione a due riforme governative che riteniamo deleterie per il Paese: l’autonomia differenziata, che smantella un sistema unitario di diritti e politiche pubbliche producendo ulteriore disparità sociale ed economica; il presidenzialismo, che stravolge l’assetto parlamentare voluto dai padri costituenti e riduce ulteriormente gli spazi di partecipazione democratica, rompendo l’equilibrio tra rappresentanza e governabilità".

A Roma anche una nutrita delegazione della Cgil Lecco

Una nutrita delegazione della Cgil Lecco, guidata dal segretario generale Diego Riva, raggiungerà Roma sabato con un treno speciale messo a disposizione dalla Cgil Lombardia. "Saremo in piazza ancora una volta per difendere la Costituzione, che non va stravolta ma applicata - commenta Riva - Parafrasando le parole della senatrice a vita Liliana Segre siamo convinti che se le energie che da decenni vengono spese per cambiare la nostra Carta fossero invece impiegate per attuarla, l’Italia sarebbe certamente un Paese più giusto e felice".

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