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Domenica, 28 Aprile 2024
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"Assalto alle alpi" nella nuova iniziativa a difesa del monte San Primo

Il coordinamento non si ferma. Coinvolti nell'ultima (partecipata) serata a tema anche lo scrittore Marco Albino Ferrari e il blogger lecchese Luca Rota

Non si fermano le iniziative organizzate dal coordinamento "Salviamo il Monte San Primo" sul tema della tutela delle montagne. La scorsa sera si è registrata un'ottima partecipazione nella sala Isacchi di Erba, in occasione dell'incontro pubblico dal titolo "Assalto alle Alpi ... e al Monte San Primo", con l'appassionato intervento dello scrittore ed esperto di montagna Marco Albino Ferrari, intervistato dallo scrittore e blogger Luca Rota, residente in Valle San Martino e sua volta esperto dei temi legati all'ambiente e alle vette.

La serata ha avuto inizio con la presentazione dello stato dell'arte del progetto relativo alla realizzazione di nuovi impianti in località San Primo, con l'intervento di Roberto Fumagalli nella veste di portavoce del Coordinamento per il Monte San Primo, formato da 35 associazioni. Fumagalli ha confutato le più recenti dichiarazioni del sindaco di Bellagio che, in alcune interviste televisive, ha parlato di un progetto che contemplerebbe solo lo smantellamento dei vecchi impianti sciistici e il rifacimento della 'pista baby'.

"In realtà il progetto di fattibilità (l'unico finora approvato dal comune di Bellagio e dalla Comunità montana) - hanno detto i portavoce del coordinamento - è di tutt'altro tenore e prevede più piste sciistiche con innevamento artificiale, oltre che la realizzazione di altre opere impattanti per l'ambiente montano, tra cui piste tubing in plastica, nuovi parcheggi, ecc..."

Da sinistra Luca Rota, Marco Albino Ferrari e Roberto Fumagalli.

Si è quindi passati alla presentazione del libro 'Assalto alle Alpi' di Marco Albino Ferrari, il quale ha fatto un excursus sull'evoluzione della presenza umana sulle montagne, transitata da un passato fatto di lavoro e fatiche, fino al periodo del boom economico dei primi anni Sessanta del secolo scorso, con l'inizio dell'antropizzazione e cementificazione di alcune località montane, destinate a richiamare nuove masse turistiche.

"Oggi con la crisi climatica tutta questa 'bolla' sta finendo. Eppure molte località sciistiche vengono investite di nuovi finanziamenti, quasi sempre pubblici, per mantenere o ampliare gli impianti sciistici, ormai innevati per oltre il 90% vista l'assenza di neve naturale, con grande dispendio di acqua ed energia. E questo nonostante gli esperti climatologici ci dicono che al di sotto dei 2 mila metri di altitudine nevicherà sempre meno e farà sempre più caldo, quindi con temperature inadatte a mantenere la neve artificiale".

Relatori e pubblico sono infine passati al dibattito, in cui sono state affrontate varie tematiche relative appunto al futuro della montagna e, ritornando al nostro territorio, con il prosieguo della vertenza contro il progetto sul San Primo, la vetta che domina al lago al confine tra la provincia di Como e quella di Lecco. "Il Coordinamento esprime soddisfazione per l'esito dell'incontro e si propone di organizzare altre iniziative di conoscenza e di protesta, sempre allo scopo di salvaguardare il Monte San Primo".

Uno scorcio del pubblico presente in sala.-2   

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