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La storia / Santa Maria Hoè

Alessio e Yaakov, l'amicizia nata grazie alle cartoline sfida la guerra

Il celebre collezionista brianzolo Fumagalli due settimane fa ha ricevuto 9.750 esemplari da un uomo di Gerusalemme, ora colpito con la famiglia dai bombardamenti: "Sono feriti e hanno paura. Li aspetto presto qui in Italia per ringraziarli"

Un'amicizia nata grazie a una straordinaria collezione e che lo scoppio della guerra fra Israele e Hamas ha reso ancora più forte.

Sono state ore di apprensione quelle vissute da Alessio Fumagalli, cittadino di Santa Maria Hoè celebre per la sua raccolta di cartoline (in tutto quasi 2 milioni di esemplari), il quale, dopo l'inizio dei bombardamenti, da qualche giorno non aveva più notizie di Yaakov, un 47enne residente con la famiglia a Gerusalemme. Il legame che unisce l'italiano e l'israeliano è nato soltanto tre settimane fa, a ridosso dello scoppio della guerra.

"Yaakov mi ha chiesto l'amicizia su Facebook, aveva notato la mia pagina e si era appassionato alla collezione - spiega Fumagalli - Mi ha detto che lavora sulle piattaforme petrolifere, mi ha scritto 'senti amico italiano, ho tante cartoline ma non so quando posso inviartele'. Tre giorni più tardi mi sono arrivate sette scatole piene con il corriere. Quando ho visto la provenienza, Israele, sono rimasto basito: ha speso più di 100 euro in spese di spedizione!".

Notevole anche il contenuto, al quale Fumagalli è ormai abituato, ricevendone quasi ogni giorno: 9.750 cartoline di tutto il mondo. "L'ho ringraziato di cuore, in fondo ci conoscevamo soltanto da poco tempo".

Mostra cartoline Alessio Fumagalli (1)-2

Per giorni nessuna risposta

Dopo i primi bombardamenti su Israele da parte dei terroristi di Hamas, Fumagalli si è preoccupato di contattare il suo amico Yaakov, ma per giorni non ha avuto risposta. "Mi sono spaventato, pensavo fosse accaduto qualcosa così insieme al mio amico Mauro abbiamo cercato di reperire notizie attraverso i canali istituzionali e i social. Niente. Lunedì mattina, poco prima delle 8, ho ricevuto finalmente un messaggio da parte di Yaakov; mi informava che erano vivi, ma purtroppo si trovavano in un ospedale di Campo. Due dei suoi quattro figli (di 3, 5, 8 e 10 anni, ndr) sono rimasti feriti in un bombardamento a un occhio e a una gamba. Lui stesso stava uscendo a cercare medicinali per la moglie. È una situazione drammatica, ha aggiunto che al momento non possono lavorare e spera che tutto possa finire al più presto".

Fra i desideri di Yaakov c'è un viaggio in Italia per andare a trovare il suo amico Alessio. "Mi ha espresso la volontà di venire qui e io sono disposto a ospitare lui e la sua famiglia. Quanto ha fatto per me, senza nemmeno conoscerci, è straordinario, un'ulteriore dimostrazione del potere delle cartoline e dell'amicizia". La preoccupazione per quanto sta accadendo in Israele, però, rimane alta: "Mi ha salutato dicendo che là era ricominciato l'inferno".

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