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Gamberi di fiume e biodiversità: la ricerca nel Parco Monte Barro con Wwf e università

Pubblicato sulla rivista Diversity uno studio sulla percezione dell’impatto delle specie aliene

Una ricerca scientifica condotta nel Parco Monte Barro è stata pubblicata sulla rivista internazionale Diversity. Il lavoro è il risultato di una collaborazione tra Dipartimento di biomedicina comparata e alimentazione (BCA) dell’Università di Padova, associazione Wwf Lecco ed Ente Parco Monte Barro, e si intitola “Human Dimensions and Visitors’ Perspective in Freshwater Crayfish Conservation: The Case of a Protected Area in Italy”.

I questionari per i visitatori

I volontari del Wwf Lecco hanno proposto ai visitatori del Parco questionari appositamente realizzati da un team di ricercatori, intervistando un totale di 290 persone, la maggioranza delle quali (54%) residenti in provincia. Lo studio aveva lo scopo di indagare come i visitatori del Parco Monte Barro percepissero la conservazione del gambero di fiume europeo, specie un tempo abbondante in provincia di Lecco, ma attualmente minacciata ed estinta in diversi corsi d’acqua, anche a causa dell’introduzione di specie aliene di gamberi, ossia specie non originarie del territorio.

I mini gamberi.

I risultati dimostrano come la maggioranza dei rispondenti non fosse a conoscenza della problematica delle specie aliene, evidenziando quindi l’importanza di azioni di educazione e divulgazione su questi temi.
Inoltre, lo studio pubblicato su “diversity” evidenzia come sia indispensabile investigare conoscenze, abitudini e attitudini delle persone, prima di mettere in atto misure efficaci per la tutela di specie minacciate.
Lo studio scientifico completo è gratuitamente disponibile a questo link: https://www.mdpi.com/1424-2818/15/9/999.

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