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Lo strappo / Brianza

La nuova Pedemontana non piace ai sindaci lombardi

La variante della tratta D breve è stata approvata dalla Regione, ma i primi cittadini hanno abbandonato la riunione

Scoppia il caso Pedemontana. Dopo l'approvazione della variante relativa alla tratta D breve, i dodici sindaci brianzoli dei territori hanno abbandonato la riunione convocata in Regione. “Abbiamo perso una preziosa occasione per proseguire il dialogo e il confronto da tempo avviato con i sindaci interessati dal passaggio della tratta D breve della Pedemontana, opera strategica di interesse nazionale e una delle infrastrutture autostradali più significative per il territorio lombardo e brianzolo, che da tempo soffre per la mancanza di collegamenti veloci adeguati”. 

A spiegarlo è l'assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche, Claudia Maria Terzi, a margine della riunione convocata a Palazzo Lombardia con i sindaci dei Comuni interessati dal tracciato della tratta 'D breve' e con il presidente di Autostrada Pedemontana Lombarda, Luigi Roth. “La Pedemontana - ha proseguito l'assessore Terzi - programmata per questa regione da più decenni, permetterà infatti un collegamento più funzionale, decongestionando l'autostrada A4, in particolare nel punto di attraversamento urbano di Milano, e fornendo un'alternativa autostradale a nord del corridoio della A4 per i traffici di media e breve percorrenza”.

“Quella di mercoledì - ha evidenziato Terzi - era un'ulteriore occasione per parlare con i sindaci di una serie di misure di compensazione ambientale, sociale e territoriale, che includono la creazione di nuovi parchi e boschi, risorse economiche per progetti comunali e sviluppo di una rete di piste ciclabili. Obiettivi, peraltro, che Regione Lombardia da sempre persegue e che abbiamo ribadito anche nei giorni scorsi in sede di approvazione in Giunta del progetto definitivo della variante alla tratta D. Nell'approvare il tracciato - ha concluso Terzi - infatti abbiamo posto particolare attenzione, allo sviluppo del territorio e alla sostenibilità dell'infrastruttura, per facilitare interconnessioni e spostamenti ma nel rispetto dell'ambiente e del territorio”.

I 5 Stelle: “Messaggio chiaro”

“Quello dei sindaci è un messaggio chiaro alla Giunta Regionale. Nessun assessore e nessun esponente della maggioranza potrà più permettersi di mascherare il fallimentare progetto dell’autostrada più costosa d’Italia dietro lo slogan "lo chiedono i territori" o, se lo faranno, staranno raccontando una bugia. Pedemontana è un buco nero di risorse pubbliche, dal quale gli investitori privati sono scappati e che i territori non vogliono - ha commentato Paola Pizzighini, consigliera regionale del M5S  -. L’unica domanda alla quale la Giunta e la sua maggioranza dovrebbero sentirsi in dovere di rispondere è il motivo per cui continuino ad accanirsi su questo colossale fallimento”. 

Più critico l’ex consigliere regionale, ora rappresentante del gruppo di Monza e Brianza est, Marco Fumagalli: “Pedemontana è l'emblema dell'arroganza della destra lombarda. Solo chi non conosce la materia può credere che la variante progettuale proposta dalla Regione stia in piedi da un punto di vista giuridico. È evidente che la tratta D breve è un'opera completamente diversa da quella progettata in origine e pertanto occorre fare un nuovo bando per aggiudicare una nuova opera, non proporre una variante fasulla. Adesso ci aspettiamo che i sindaci, che ancora hanno a cuore il proprio territorio e la legalità, impugnino gli atti e facciano cessare questo enorme spreco di denaro pubblico”.

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