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Sul filo del ricordo: Il Cotonificio Cantoni

Il Cotonificio Cantoni di Bellano: la piccola Manchester del Lario

La famiglia Cantoni è stata protagonista dell’industria tessile italiana. L’attività era cominciata con l’arrivo a Gallarate verso la fine del ‘700 del commerciante di tessuti Benedetto. Il figlio Costanzo avvia nel 1820 la ditta Costanzo Cantoni, una tessitura di cotone con telai a mano situata nella frazione gallaratese di Vignola. Seguiranno gli opifici di Legnano (1835), Castellanza (1845) e Bellano (1870).

Il nucleo originario del Cotonificio Cantoni è stata una filatura aperta nel 1828 a Legnano; nella metà del XIX secolo, durante la seconda rivoluzione industriale, l'attività artigianale si trasformò poi in un'azienda vera e propria.

Nel 1855 la Cantoni fu la sola impresa della Lombardia a prendere parte all'Esposizione Universale di Parigi, mentre nel 1872 la ditta cambiò denominazione in "Società Anonima Cotonificio Cantoni", divenendo così la prima impresa cotoniera italiana a trasformarsi in società per azioni ed a venire quotata alla Borsa di Milano ove rimase fino al 1998.

Lo sviluppo del cotonificio continuò anche negli anni di crisi del settore cotoniero italiano, che avvenne tra il 1891 ed il 1893. Tale crescita fu dovuta principalmente al fatto che l'azienda avesse rivolto l'attenzione anche all'esportazione.

La fabbrica di Bellano, fu costruita nel 1898. Il complesso si presenta composto da due blocchi: uno più antico, in pietra di Moltrasio, l'altro più recente in cemento intonacato.

Il cotonificio Cantoni di Bellano nel 1905, credito fotografico: Lecco d’una volta-2

Nel 1859 i Badoni di Lecco impiantarono un laminatoio ai piedi dell’Orrido di cui sfruttavano l’enorme massa di acqua. Successivamente Eugenio Cantoni, nel 1866, affittò gli opifici esistenti e avviò un impianto di filatura. Nel 1868 funzionavano ben 8600 fusi e veniva costruita una casa per gli operai in piazza San Giorgio.

Un incendio distrusse lo stabilimento che viene ricostruito nel 1898. Nello stesso anno fu costruita anche una nuova casa per i dipendenti, chiamata il Convitto, i cui occupanti superavano il migliaio e giungevano dai diversi paesi della zona.

Il convitto delle operaie del cotonificio Cantoni di Bellano nel 1915, credito fotografico: Lecco d’una volta-2

In seguito a questa intensa attività industriale della zona, Bellano, nel secolo scorso, fu definita dallo scrittore bellanese Antonio Balbiani ‘la piccola Manchester del Lario’ per i suoi grandi stabilimenti di industria serica (Gavazzi, Cotonificio Cantoni, Lanificio Rossi).

Il Cotonificio Cantoni di Bellano

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