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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Ingegneria lariana: la Funicolare di Regoledo

Storia della Funicolare di Regoledo, il gioiello ingegneristico sulle rive lariane

Correva l'anno 1852 quando Francesco Maglia, fabbricante di carta, ebbe l'idea di erigere in corrispondenza della fonte minerale detta "Della Comasca" uno stabilimento idroterapico. Nel 1890 i signori Marini-Legnani, già proprietari dell' Hotel Continentale di Milano, succedettero al Maglia rilevando la proprietà del complesso di Regoledo. Furono loro ad avere l'ardita e geniale idea di costruire una funicolare funzionante a contrappeso d'acqua, che potesse trasportare in pochi minuti gli ospiti dal lago fino allo stabilimento idroterapico.

Il progetto venne redatto da Alfredo Colli. Espletate le procedure, la costruzione della funicolare venne autorizzata nel maggio dell'anno 1890 con una modifica sostanziale; la sostituzione del funzionamento a contrappeso d'acqua con l'azionamento di un argano a motore elettrico. L'impianto, eseguite tutte le modifiche, venne avviato il 1° settembre 1890, ma poi ci furono ancora continue interruzioni dovute probabilmente a difetti di funzionamento.

Trascorsero così alcuni anni di inattività e le terme passarono nuovamente di mano. I nuovi proprietari ritennero indispensabile il funzionamento della funicolare per il rilancio della struttura, adoperandosi con tutti i mezzi per la riattivazione della stessa. E fu così che nel novembre del 1901 venne autorizzata l'apertura al pubblico del secondo impianto. Tuttavia, in mancanza di un regolare permesso di esercizio le vetture rimangono ferme ancora per due anni. Doposichè le terme di Regoledo cambiarono proprietario ancora una volta. Il nuovo titolare decise di proseguire ulteriormente nell'opera di adeguamento della funicolare secondo le normative in vigore, affidando il progetto a due aziende elvetiche, la Von Roll di Berna e la Franz Marti di Winterthur. Le due ditte stravolsero completamente l'impianto, ritornando al sistema di funzionamento a contrappeso d'acqua; cosi, finalmente il 6 settembre del 1903 la funicolare di Regoledo venne inaugurata.

La funicolare di Regoledo

Il funzionamento della funicolare procede regolarmente fino al 1915, ospitando una illustre clientela, ma a causa dell'entrata dell'Italia nel primo conflitto mondiale, l'esercizio venne sospeso nell'anno 1916. Venne riattivata il 15 maggio 1917 quando il Grand Hotel Regoledo e la stazione termale divennero sezione distaccata dell'ospedale militare di Milano per accogliervi i feriti di guerra. La funicolare si trasforma così in ambulanza su rotaia per il trasporto dei convalescenti.

Gli anni successivi al primo conflitto mondiale videro riprendere il regolare funzionamento della funicolare, anche se il numero dei viaggiatori era modesto. Si rivitalizzò dal 1930 al 1939, ma con lo scoppio della seconda guerra mondiale il complesso delle Terme - Hotel venne convertito di nuovo in ospedale militare, con la capacità di 90 posti letto. Nel frattempo, lo sviluppo della viabilità consentì un più agevole accesso dall'imbarcadero al complesso alberghiero. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, per la gloriosa funicolare di Regoledo vi fu la definitiva soppressione.

E così, dopo 57 anni di onorato servizio, intervallati però da lunghi periodi di inattività, il 1° giugno del 1960 l'orgogliosa struttura, esempio di geniale ingegneria, smise di solcare i binari.

La Funicolare di Regoledo, il gioiello ingegneristico sulle rive lariane

Il funzionamento della funicolare

Il funzionamento della funicolare era molto semplice: si basava sul travaso di acqua da una vettura all'altra, che avveniva a metà percorso; in corrispondenza di una cappella, ancora oggi visibile lungo il Sentiero del Viandante in località "Calchera". Lo scambio avveniva esattamente sotto il piccolo ponte che attraversa il solco ormai in disuso della funicolare: in quel punto i passeggeri venivano trasbordati nell'altra cabina che, trainata dal peso dell'acqua, risaliva lungo i binari fino a Regoledo.

La garanzia del costante approvvigionamento era data dal torrente Masna, che ha origine a monte di Gisazio e raggiunge, dopo un percorso tortuoso e ripido, il lago. Per far funzionare la funicolare, l'acqua veniva raccolta in un bacino artificiale (chiamato "vascon") ubicato sopra Regoledo, a valle dell'abitato di Gisazio.

La funicolare

L'acqua quindi, convogliata dal "vascon" tramite adeguate tubazioni (ancora esistenti), raggiungeva la stazione a monte della funicolare; qui il personale addetto riempiva il serbatoio della carrozza con un quantitativo d'acqua più che sufficiente per sollevare la vettura che si trovava alla stazione inferiore. Ogni carrozza sotto la cassa aveva infatti una cisterna che veniva riempita d'acqua quando una delle due vetture si trovava nella stazione superiore, o auando erano affiancate in quella intermedia.

L'esercizio della funicolare richiedeva la presenza di tre persone: due frenatori ed un sorvegliante alla stazione di manovra, incaricato di regolare il moto della fune. I tre agenti si accordavano mediante segnali convenuti di una suoneria elettrica, messa in funzione ponendo a contatto tra loro i fili che correvano lungo la linea per mezzo di una bacchetta metallica che ogni frenatore aveva in carrozza. La corsa durava 8 minuti ed il biglietto aveva un costo di 1 lira per la salita e 50 centesimi per la discesa.

La Funicolare di Regoledo

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