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Vandali e "pirati" sulla pista ciclopedonale, l'ira del sindaco di Pescate

Gli ultimi episodi: imbrattata la cucina delle feste al parco Addio Monti, anziana mandata in ospedale da un ciclista. De Capitani annuncia controlli più stringenti

Atti di vandalismo e investimenti di pedoni. Il comportamento di una parte dei frequentatori della pista ciclopedonale a lago a Pescate da un anno a questa parte, in piena epoca pandemica, «sta diventando irrispettoso, non solo delle regole dei vari decreti statali, ma anche delle regole di civile convivenza». A denunciarlo pubblicamente è il sindaco del comune, Dante De Capitani.

L'ultimo episodio è accaduto domenica con l'imbrattamento delle pareti della cucina delle feste del parco Addio Monti, tuttavia l'episodio più grave si è verificato qualche giorno fa, informa il sindaco, quando una signora di Pescate «è stata investita e gettata a terra da un ciclista rimediando la lesione dei legamenti della caviglia e una prognosi di 15 giorni. I carabinieri che stanno indagando sul fatto hanno già acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza poste sul percorso, che hanno inquadrato il ciclista».

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Al di là degli atti vandalici al parco Addio Monti, «in cui nei prossimi mesi metteremo quattro nuove telecamere», prosegue De Capitani, a preoccupare «è proprio il comportamento scorretto di alcuni ciclisti che scambiano la ciclopedonale per una pista da corsa. Le biciclette non avendo una targa non possono essere rilevate dai sistemi di videosorveglianza e nemmeno ci sono strumentazioni omologate per il rilievo della velocità, per cui  l'unica sanzione a ora possibile è quella per la mancanza di campanello a cui abbiamo più volte fatto riferimento. Ho comunque chiesto al comandante Chiara Fontana di istituire dei controlli settimanali in borghese in modo da sanzionare senza indugio non solo i ciclisti ma anche chi non raccoglie le deiezioni canine e chi lascia liberi i cani nei parchi».

De Capitani: «Presto azioni più incisive»

«Visto che l'episodio occorso alla signora non è l'unico e altre segnalazioni verbali sui pirati in bicicletta mi sono giunte - continua il primo cittadino - è chiaro che per motivi di sicurezza dovremo nei prossimi mesi mettere in campo azioni di maggior contrasto a simili comportamenti: o vietando l'ingresso dei ciclisti sulle sponde a lago, oppure mettendo dissuasori di velocità che però comporterebbero altre spese per i cittadini di Pescate che già pagano tutte le spese di manutenzione dei parchi e della pista ciclopedonale che ammontano a circa 50mila euro all'anno. Se poi dovranno pagare altri 7.500 euro all'anno per la quota mutuo che la Comunità montana non rimborsa più dal 2022, dovremo verificare come già detto anche la possibilità di istituire un ticket di ingresso per i non residenti, come già facciamo per le barche nell'alaggio di via Alzaia, che farebbe sì diminuire il numero di visitatori e di ciclisti, ma anche il numero di rifiuti e di atti vandalici sulle sponde del lago».

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