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Martedì, 30 Aprile 2024
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La Regione stanzia ben 1,2 milioni di euro contro le nutrie. Fondi anche al Lecchese

L'iniziativa riguarda l'intera Lombardia per il triennio 2024-2026. Zamperini: "Ci vuole buonsenso e non buonismo"

Entrerà in vigore il 1° gennaio il piano regionale triennale 2024-26 per l’eradicazione, il controllo e il contenimento delle nutrie. Lo stanziamento di 1,2 milioni di euro è a favore di province e Città metropolitana. Le risorse finanziarie messe a disposizione (400 mila euro per ogni annualità) saranno assegnate con un criterio che prevede di ripartire il 10% della somma complessiva in parti uguali tra province e Città metropolitana.

Il 90% dei fondi sarà assegnato proporzionalmente sulla base dei dati storici dell’ultimo triennio relativi al numero di nutrie smaltite. Lo prevede una delibera approvata dalla giunta della Regione Lombardia su proposta dell’assessore all’agricoltura e foreste, Alessandro Beduschi. Secondo le stime attualmente in possesso, la popolazione delle nutrie in Lombardia supera i 2 milioni di esemplari.

L’attività di controllo svolta nel periodo 2020-2022 ha portato allo smaltimento di oltre 210.000 capi, tramite l’attuazione dei piani locali delle province e della Città metropolitana, in conformità alle prescrizioni del piano regionale. Il piano di contrasto alle nutrie prevede tra l’altro, l’equiparazione al contenimento del cinghiale. Quella alla nutria non è considerata caccia, ma contenimento di specie invasiva.

Le province potranno istituire delle "centrali operative"

Le province, inoltre, potranno istituire delle "centrali operative" di coordinamento con prefetture, comuni, consorzi di bonifica, associazioni agricole e venatorie, per monitorare i risultati e condividere obiettivi. I corsi per operatori abilitati al controllo della nutria verranno erogati anche online. Sull’argomento è intervenuto il Consigliere regionale lecchese Giacomo Zamperini, componente della commissione VI che si occupa di ambiente e salvaguardia della biodiversità.

"Ringrazio l’assessore Beduschi per la predisposizione di questo Piano e lo stanziamento di importanti risorse - dichiara Zamperini - Una misura fondamentale ai fini del contrasto a questa specie nociva, sia a causa dei danni che arreca al comparto agricolo, che in termini di dissesto idrogeologico, visti i danneggiamenti che provoca agli argini dei corsi d’acqua. Per non parlare delle conseguenze nefaste sulla sicurezza stradale ed il degrado urbano, specie in alcune zone frequentate dai turisti come avviene nei percorsi fluviali e lacuali della provincia di Lecco".

"Ritengo assolutamente positivo il coinvolgimento, oltre che delle istituzioni locali, anche delle associazioni agricole, animaliste, piscatorie e venatorie - aggiunge il consigliere regionale lecchese, esponente di Fratelli d'Italia - Soltanto attraverso un lavoro sinergico da parte di tutti i livelli ed attraverso un monitoraggio preciso della situazione, si otterranno risultati concreti. Questa specie è stata introdotta da mano umana ed ha un impatto negativo sulla biodiversità autoctona, perché preda altre specie di volatili che nidificano a terra distruggendone le uova; ha un impatto nocivo sull'agricoltura perché da roditore devasta le coltivazioni; ha un impatto negativo sulle opere idrogeologiche perché è un animale capace di cavare lunghe gallerie nei pressi dei canali e degli argini dei fiumi".

Nel mirino anche gamberi killeri, pesci siluro e cormorani

"Insomma, l’unica soluzione praticabile è la cattura e la soppressione - non esita a dire Zamperini - Così come l’imprudenza umana le ha introdotte sul nostro territorio, così l’umana saggezza deve adoperarsi per riportarle a un numero tollerabile. Ci vuole buonsenso e non buonismo. Prima che sia troppo tardi, bisogna attivare le istituzioni preposte per intervenire subito rendendo esecutivo un piano triennale provinciale di contenimento ed eradicazione della nutria, come di altre specie nocive ed invasive, così come previsto dalla legge regionale. Infatti, mi chiedo che fine abbiano fatto le gabbie posizionate a Rivabella ed in altri punti critici volte a contrastare la proliferazione di questi pericolosi roditori".

"Non vorrei che qualche finto ambientalista di sinistra pensasse di ostacolare queste misure utili e necessarie, in nome di un’ideologia dissociata dalla realtà. Così come è stato fatto per le nutrie, ora è importante che si prevedano misure simili anche verso altre specie invasive e nocive come ad esempio i cormorani, i pesci siluro o i “gamberi killer”, reali minacce per la salvaguardia della biodiversità nelle nostre acque lariane. La tutela delle specie autoctone e della nostra cultura rurale deve essere una priorità nelle agende politiche ad ogni livello istituzionale".

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