rotate-mobile
Cronaca Via dell'Eremo, 9-11

Coronavirus. Il punto: nove tamponi positivi nel Lecchese, cala ancora il numero dei ricoverati

Nel nostro territorio sono 2.274 i campioni che hanno dato esito positivo. De Corato chiede più controlli per il primo maggio, i Cinque Stelle tornano ad affondare

Sono 9 i nuovi tamponi positivi al Covid-19 rilevati nella provincia di Lecco in relazione ai campioni analizzati tra ieri e oggi, giovedì 30 aprile. Il numero totale di infezioni registrate nel territorio sale a 2.274

In Lombardia i numeri si rivelano in sostanziale equilibrio, anche se bisogna tener conto del sensibile numero inferiore (meno tremila) di tamponi eseguiti rispetto al terzo giorno della nuova settimana. Deresce lievemente anche il numero di decessi, fermo a quota 93. Continuano a scendere i ricoverati nelle terapie intensive, circa ottocento i guariti.

Coronavirus, la situazione ieri a Lecco e nelle singole province

Tutti i dati di mercoledì 29 aprile in Lombardia

- i casi positivi sono: 75.732 (+598)
ieri: 75.134 (+786)
l'altro ieri: 74.348 (+869)

- i decessi: 13.772 (+93)
ieri: 13.679 (+104)
l'altro ieri: 13.575 (+126)

- in terapia intensiva: 605 (-29)
ieri: 634 (-21)
l'altro ieri: 655 (-25)

- i ricoverati non in terapia intensiva: 6.834 (-286)
ieri: 7.120 (-160)
l'altro ieri: 7.280 (-245)

- i tamponi effettuati: 376.943 (+11.048)
ieri: 365.895 (+14.472)
l'altro ieri: 351.423 (+8.573)

- i dimessi: 51.166 (+819)
ieri: 50.347
l'altro ieri: 49.483 (+1.012)

I casi per provincia con l'aggiornamento rispetto agli ultimi giorni

Bergamo: 11.313 (+22)
ieri: 11.291 (+95)
l'altro ieri: 11.196 (+46)

Brescia: 12.861 (+55)
ieri: 12.806 (+115)
l'altro ieri: 12.691 (+92)

Como: 3.244 (+37)
ieri: 3.207 (+53)
l'altro ieri: 3.154 (+78)

Cremona: 6.037 (+14)
ieri: 6.023 (+30)
l'altro ieri: 5.993 (+22)

Lecco: 2.274 (+9)
ieri: 2.265 (+17)
l'altro ieri: 2.248 (+18)

Lodi: 2.966 (+7)
ieri: 2.959 (+12)
l'altro ieri: 2.947 (+11)

Monza e Brianza: 4.704 (+30)
ieri: 4.674 (+37)
l'altro ieri: 4.637 (+121)

Milano: 19.337 (+21) di cui 8.158 (+56) a Milano città
ieri: 19.121 (+284) di cui 8.102 (+86) a Milano città
l'atro ieri: 18.837 (+278) di cui 8.016 a Milano città (+149)

Mantova: 3.175 (+19)
ieri: 3.156 (+25)
l'altro ieri: 3.131 (+8)

Pavia: 4.349 (+69)
ieri: 4.280 (+52)
l'altro ieri: 4.228 (+99)

Sondrio: 1.180 (+37)
ieri: 1143 (+2)
l'altro ieri: 1.141 (+9)

Varese: 2.667 (+48)
ieri: 2.619 (+51)
l'altro ieri: 2.568 (+72)

e 1.625 in corso di verifica.

«Pronti cinque milioni e mezzo di mascherine»

Una nuova e ingente fornitura di mascherine chirurgiche ad uso civile è pronta per essere distribuita in tutta la Lombardia nei prossimi giorni. Lo rende noto la Regione, spiegando che dal magazzino Areu di Rho/MI partiranno oltre 5,6 milioni di Dispositivi di Protezione Individuale, destinati principalmente ai Comuni grazie alla collaborazione con le Province lombarde. Previsto anche il rifornimento gratuito di diverse altre realtà che, a vario titolo e in differenti settori, operano sul territorio regionale.

«Ennesimo straordinario risultato reso possibile dall'impegno dei nostri volontari di Protezione civile, e alla collaborazione di tutti gli enti interessati - ha commentato l'assessore regionale al territorio e Protezione civile, Pietro Foroni -. In Lombardia, infatti, è obbligatorio coprire le vie respiratorie. La distribuzione gratuita di dispositivi filtranti è stata quindi pensata da subito come un aiuto in più ai cittadini, in particolare alle fasce più bisognose e fragili della popolazione lombarda». Pochi giorni fa Regione aveva distribuito un nuovo carico da 4,5 milioni di mascherine, arrivando a circa 13 milioni di pezzi.  Con la nuova distribuzione il totale salirà così a oltre 18 milioni.

«Il Governo riconosca lo stato di crisi»

«Il tempo dei proclami è finito: il Governo deve riconoscere lo stato di crisi per il settore del turismo. La politica italiana deve dimostrare con fatti concreti se il turismo è davvero importante. Per la Lombardia è fondamentale». È questo il grido d'allarme di Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda, ribadito nel corso della Commissione Turismo, che si fa portavoce delle notevoli difficoltà economiche che stanno attraversando in questo periodo albergatori, imprenditori del settore e in generale gli operatori lombardi del mondo del turismo. Una sollecitazione che nelle scorse ore l'assessore ha inviato anche al Ministro Dario Franceschini.

«Il turismo genera il 13% del PIL nazionale, con un numero di addetti che supera il milione - dice l'assessore Magoni - e credo per questo che come minimo il 13% delle risorse messe a disposizione dal Governo dovrebbero essere riferite al turismo, sia in parte corrente che in investimenti». 

Per superare la crisi occorre ripartire dalle imprese: «Il nostro - prosegue l'assessore - è un settore che in Italia vive di turisti stranieri e che nel breve e anche medio termine sarà invece solo domestico. Ciò considerato, occorrono interventi sulla liquidità a fondo perduto per permettere la sopravvivenza economica". "In questo senso, il 'bonus vacanze' - continua - per quanto suggestivo potrebbe non essere invece efficace. Soprattutto se riferito a fasce ISEE che per la natura della contingenza economica difficilmente potranno concedersi qualche giorno di vacanza».

Ma non solo. «Serve con urgenza - dice Magoni - un protocollo di operatività del Governo, senza il quale riaprire sarebbe estremamente rischioso sia dal punto di vista sanitario che da quello imprenditoriale, con la potenziale esposizione a ricorsi e cause da parte degli operatori».

Le misure a sostegno devono essere concrete e sostanziali, soprattutto sul piano fiscale: ad esempio con un maggior rinvio dei contributi oltre il 31 maggio, in particolare per l'IMU sugli immobili strumentali. Per l'assessore Magoni sarebbe utile prevedere anche «una compensazione tra perdite 2020 e utili 2019 e rinviare i pagamenti fiscali al 2021».

Altro capitolo da affrontare, quello relativo all'imposta di soggiorno, che peserà notevolmente sui bilanci comunali. Ecco perché diventa fondamentale «un ristoro dell'imposta, tenendo conto delle previsioni di bilancio dei singoli Comuni. Specialmente nella nostra Regione - conclude l'assessore Magoni - e con particolare attenzione ai Comuni delle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi che, insieme a Piacenza, sono le più drammaticamente colpite dalla pandemia nella nostra penisola».

In fase di definizione le linee guida per la riapertura della Rsa

«Abbiamo attivato un percorso di coinvolgimento dei gestori delle strutture residenziali e semiresidenziali della Lombardia per definire le regole per garantire la tutela sanitaria degli ospiti e degli operatori in vista della riapertura degli accessi e delle attività». Lo ha detto l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, al termine dell’incontro con i rappresentanti delle associazioni di categoria (Anaste, Arlea, Uneba, Confcooperative, Legacoop Lombardia, Aiop Lombardia, Agespi, Anffas) avvenuto oggi in video conferenza.

«Ci prenderemo il tempo necessario – ha sottolineato Gallera – anche oltre il termine del 4 maggio previsto a livello nazionale perché intendiamo costruire in modo il più possibile condiviso il ‘Piano Regionale di prevenzione e di controllo dell’infezione da Sars-Cov-2’ in grado di proteggere il personale, gli ospiti e le loro famiglie. Il nostro metodo di lavoro, che prevede un confronto costruttivo sul modello da realizzare, sulla relativa tempistica e fattibilità, è stato apprezzato dai rappresentanti dei gestori di queste strutture che rappresentano un interlocutore fondamentale per la presa in carico delle persone più fragili».

«Il Piano regionale – ha aggiunto l’assessore – attuerà le disposizioni nazionali e le linee guida elaborate dal Gruppo di Lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità per la Prevenzione e il Controllo delle Infezioni. Ben presto in Lombardia questi servizi tanto delicati per la popolazione torneranno ad essere aperti, cercando di garantire al meglio lo svolgimento delle attività nella tutela degli ospiti e degli operatori».

«Nel frattempo – ha concluso Gallera – le nostre Aziende Socio Sanitarie continueranno a fornire il supporto specialistico di medici pneumologi e infettivologi, oltre all’esecuzione dei tamponi, alle strutture residenziali che ne fanno richiesta».

«Intensificare i controlli»

L'assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Riccardo De Corato, rivolge un appello ai comandi di Polizia locale della Lombardia «affinché vigilino durante il ponte del primo maggio, così come fatto in modo eccellente durante le festività di Pasqua. Il loro ruolo è fondamentale nei prossimi tre giorni e all’avvio della cosiddetta ‘fase 2’ che comincerà il 4 maggio. Non deve passare tra i cittadini il messaggio ‘liberi tutti’. La ripartenza sarà graduale i controlli saranno quanto mai necessari. Inoltre, come assessorato regionale alla Sicurezza di Regione Lombardi abbiamo stanziato 464.000 euro per il progetto ‘Smart Covid19’. Con questa somma sarà possibile pagare, sino alla fine di maggio, il lavoro straordinario dei vigili dei Comandi dei 60 comuni che hanno aderito. Dunque - conclude De Corato - mi auguro che, anche in virtù di questo stanziamento, nei prossimi giorni non mancheranno, anzi, saranno intensificati i controlli».

Cinque Stelle: «Inquilini regolari sbattuti fuori di casa»

Nicola Di Marco, consigliere regionale M5S Lombardia: «Famiglie con anziani che pagano regolarmente l’affitto nelle case popolari da 40 anni rischiano in futuro di essere buttati fuori. Questo per colpa della Legge regionale sui servizi abitativi che ha irrigidito le soglie di reddito Isee per la permanenza nell’alloggio. Un cavillo che per i suoi effetti ha portato, in queste settimane, decine di inquilini a ricevere lettere dalle Aler in cui gli viene intimato di “rilasciare libero e vuoto di cose e persone” l’alloggio in cui si è trascorsa una vita. Oggi nel corso della discussione del Pdl 118 di revisione normativa, le opposizioni -  con un emendamento - hanno cercato di modificarlo dando la possibilità, almeno ai nuclei con  anziani, di continuare a vivere nell’alloggio». 

«La bocciatura di questa proposta è semplicemente crudele. Come se ciò non bastasse, è in netto contrasto con lo stesso PDL che consentirà, se approvato anche dal Consiglio, di togliere risorse alla manutenzione straordinaria (recupero del patrimonio edilizio pubblico e costruzione di nuovi alloggi popolari) per dirottarle verso il rattoppamento della gestione ordinaria degli Enti proprietari (ALER e Comuni). Di fatto è una conferma all’allarme che abbiamo lanciato giorni fa, dopo aver letto i documenti dei revisori dei conti regionali, dove veniva messa in dubbio nero su bianco addirittura la continuità aziendale di ALER Milano. A dimostrazione dell’incapacità di garantire, oltre a livelli decenti di manutenzione ordinaria, anche la gestione economica, che si cerca di camuffare con progetti di legge come questo. Pensiamo che la Giunta debba fare un atto di trasparenza ed ammettere che i piani di risanamento aziendale come quello di Aler Milano non stanno ottenendo i risultati sperati, immettendo nel sistema maggiori risorse, così come chiediamo da anni».
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus. Il punto: nove tamponi positivi nel Lecchese, cala ancora il numero dei ricoverati

LeccoToday è in caricamento