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Cronaca Ballabio

"Tributo al dolore", grande commozione a Ballabio in ricordo dei morti nelle foibe e nei lager

Sentita partecipazione al concerto per la "Giornata della rimembranza"

Una cerimonia sola per commemorare le vittime dei campi di sterminio e delle foibe: a Ballabio domenica 31 gennaio è andato in scena l'incontro "Tributo al dolore", organizzato dall'amministrazione comunale nell'ambito della "Giornata della rimembranza", istituita dal Comune per unire le due ricorrenze del Giorno della memoria e del Giorno del ricordo.

L'incontro è stato aperto da un intervento del sindaco Alessandra Consonni che poi ha lasciato spazio al concerto eseguito dai maestri Giuseppe Mazzoleni, al violino, e Alberto Minonzio, al pianoforte, che si sono esibiti in un repertorio di brani classici. 

La serata è stata dedicata dalla Prima cittadina ballabiese a Edith Stein e Norma Cossetto: a loro l'omaggio di Alessandra Consonni, insieme ai «milioni di vittime dei lager tedeschi, in gan parte ebrei, e le decine di migliaia di vittime delle foibe slave».

«Edith Stein - ha ricordato il sindaco -, nata nel 1891 da una famiglia ebrea a Breslavia, è stata canonizzata e dichiarata compatrona d'Europa. Giovane di intelletto brillante, letterata e cultrice della filosfia, stimatissima nella sua precoce carriera universitaria, si convertì alla fede cattolica con la casuale lettura dell’autobiografia di Santa Teresa d’Avila. Scelse la via del Carmelo, con la sorella Rosa, anche lei convertitasi e fattasi carmelitana. Neppure quella vita consacrata alla preghiera sfuggì alla persecuzione nazionalsocialista: suor Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein, e la sorella conclusero così i loro giorni terreni nell'orrore di Auschwitz».

Poi il ricordo di Norma Cossetto. «Era una giovane istriana, 23enne - ha spiegato il sindaco -, barbaramente trucidata dai titini, una delle tantissime vittime innocenti dell’invasione slava. Dopo mezzo secolo di omertà, lo Stato italiano ha istituito il Giorno del Ricordo, il 10 febbraio, dedicato ai martiri delle Foibe e all'esodo forzato di 300mila istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. In quel genocidio persero la vita, dopo atroci sofferenze, oltre quindicimila cittadini delle antiche terre veneziane».

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