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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

I sindacati di nuovo alla carica: «Il provveditore? Solo un burocrate»

Cgil, Cisl e Uil tornano ad accusare Secchi che risponde alle accuse affermando di essersi sempre attenuto alle normative

Dopo il polverone sollevato nei giorni scorsi intorno alla figura del provveditore scolastico Tiziano Secchi, i sindacati tornano a puntare il dito. Come si ricorderà, Cgil, Cisl e Uil di Lecco avevano chiesto le dimissioni del dirigente accusandolo di politiche miopi e scarso confronto con gli stessi organi sindacali.

Secchi, dal canto suo, aveva respinto le accuse dichiarando di essersi sempre attenuto alle normative. Una risposta che non ha soddifatto  i sindacati lecchesi, i quali, in una nota diffusa oggi, 2 marzo, ribattono: «Non possiamo che condividere quanto affermato dal dirigente, in riferimento al fatto che lui ha sempre rispettato la normativa. Questo non è per noi sufficiente in quanto in tal modo il suo ruolo finisce per essere quello di un semplice burocrat , non assolvendo alla funzione più “nobile” che è propria del ruolo, cioè quella di indirizzare, coordinare i diversi soggetti interessati per il raggiungimento di un fine comune».

I sindacati proseguono chiedendo tavoli di confronto stabili sulle politiche scolastiche, incontri e confronti «per ora completamente assenti». «Il dirigente preferisce ascoltare i singoli prima di aver in mente un progetto complessivo -si legge ancora - senza probabilmente aver chiaro l’obiettivo da raggiungere. Dovrebbe, invece, tenere insieme tutti».

In riferimento alle ultime questioni portate alla luce dai sindacati, ovvero la scelta da parte di Secchi di spostare il Cts da Bosisio a Cernusco, «non si comprende perché il dirigente dell’istituto di Bosisio Parini - scrivono i sindacati - sia venuta a conoscenza dello spostamento a fatto avvenuto. Inoltre, dagli atti a noi prodotti dal dirigente dell’ufficio scolastico di Lecco, si evince che la comunicazione prodotta dall’istituto di Cernusco Lombardone per esprimere la propria disponibilità ad accogliere il Cts non è sottoscritta né dal dirigente scolastico né dal vicario».

«Abbiamo bisogno di un uomo che non si limiti a fare il burocrate - concludono i sindacati - dando risposte isolate, ma di un dirigente con la “d”maiuscola, un uomo capace di coordinare, di far sintesi, di realizzare una governance complessiva delle politiche scolastiche della provincia. In caso contrario continueremo a sostenere che è meglio che se ne vada, consapevoli del fatto che tali cariche purtroppo vengono attribuite più per consenso dei “politici” che per capacità e competenze».

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