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Cronaca

Emergenza migranti, polemica sul bando per le strutture di accoglienza

La prefettura di Lecco si rivolge agli enti economici operanti in provincia. Da Ballabio nostra piovono critiche: "Un insulto ai lavoratori onesti"

Continua a tenere banco a livello nazionale e locale la difficile questione dell'accoglienza degli immigrati richiedenti asilo. A questo proposito, per far fronte alla situazione di emergenza, la prefettura di Lecco ha lanciato ieri, 20 febbraio, un bando per la gestione del servizio di accoglienza dei cittadini stranieri presenti sul territorio, con un occhio di riguardo anche per nuovi arrivi futuri.

Lo scopo del bando, consultabile sul sito della prefettura di Lecco https://www.prefettura.it/lecco/news/164117.htm#News_48231, è individuare strutture di accoglienza adeguate per la quota di migranti stranieri affidati alla provincia lecchese dal Ministero. 

E non ha fatto in tempo a diffondersi la notizia dell'appello lanciato dalla prefettura che già si infiammano le polemiche. Alessandra Consonni, capogruppo della lista civica Ballabio nostra nel Comune di Ballabio,  esprime contrarietà riguardo ai paventati nuovi arrivi.

«A Ballabio - rileva - di stranieri che girano con lo smartphone in mano, mantenuti dai cittadini, ce ne sono già a sufficienza. In questi termini non si può parlare di solidarietà, ma di un insulto ai nostri lavoratori che sputano sangue per portare a casa stipendi a malapena sufficienti per campare, oltretutto tartassati da un regime che costringe chi lavora a mantenere troppi nullafacenti lungo tutto lo Stivale».

«E' poi vergognoso - continua la capogruppo - che i presunti profughi vengano calati dall'alto, senza fornire alcuna garanzia sul piano sanitario e della sicurezza pubblica. Un'azione da regime totalitario, condotta senza un minimo di concertazione e confronto democratico con le autorità locali e le popolazioni».

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