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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Ospitalità per i rifugiati: nel lecchese oltre 200 posti Sprar

Galbiati: "Nuovo passo avanti per una migliore gestione dei flussi migratori e a protezione delle nostre comunità. Dall’accoglienza emergenziale all’avvio di nuovi progetti SPRAR".

Arriveranno fino a quota ducento i posti Sprar in Provincia di Lecco. Un allargamento dell'accoglienza nei confronti dei rifugiati, determinata da "un sostanziale blocco del flusso migratorio", spiega Filippo Galbiati, Presidente del Distretto di Lecco. E' lui a spiegare le ultime novità in tema di accoglienza: "Come previsto dall’Accordo territoriale del 2015, numerosi Comuni della Provincia di Lecco hanno aderito alla proposta di sviluppo della rete Sprar, per cercare di superare l’emergenza dei Centri di Accoglienza Straordinaria investendo su un modello - sperimentato da anni - che prevede un coinvolgimento degli enti locali e una proposta mirata di accoglienza e impegno dei richiedenti asilo.

Come funziona il sistema Sprar? "Rappresenta un’esperienza di riferimento per il territorio, poiché permette di agire all’interno di regole ben definite dalla normativa italiana ed europea; norme che garantiscono forti livelli di presidio dei richiedenti asilo, precise prassi operative, iniziative di apprendimento e impegno per i migranti, aspetti di controllo e monitoraggio molto stringenti, proposte di investimento e integrazione delle persone, evitando il rischio di passività e cattiva gestione del tempo. Il territorio della provincia di Lecco è presente nella rete Sprar fin dal 2001 con il progetto, “Lecco, una provincia accogliente” il cui Ente locale titolare è la Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera per conto di tutti Comuni della Provincia. Il Ministero ha autorizzato l’ampliamento degli attuali 25 posti a 91 con un successivo sviluppo fino a 200, sulla base delle adesioni dei comuni e riconvertendo strutture attualmente destinate all’emergenza straordinaria."

I Comuni sede degli progetti SPRAR attivi o di prossima attivazione nel nostro territorio sono quelli di Casatenovo, Cernusco Lombardone, Barzanò, Bulciago, Lecco, Merate, Osnago, Santa Maria Hoè, Sirtori, Verderio.

Chiude Galbiati: "Con l’avvio dei progetti Sprar viene applicata la cosiddetta “clausola di salvaguardia” che tutela i comuni da nuovi invii, se rispettati i criteri di ripartizione previsti. Si va definendo un progressivo passaggio dall’accoglienza emergenziale verso risposte organizzate in favore, in particolare, di chi ottiene un titolo formale di permanenza e quindi la possibilità di stabilizzarsi sul territorio all’interno di un sistema tutelato di regole ed opportunità. Gradualmente verranno quindi riconvertiti i posti d’emergenza in posti Sprar, condizione favorita dal sostanziale blocco dei flussi migratori."

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