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Solito trucchetto / Centro storico / Viale Dante Alighieri

Truffa allo Stato per superare l'esame della patente: 14 arresti

La maxi operazione della Polizia di Stato ha coinvolto anche la provincia di Lecco

Maxi truffa chiusa da una serie di arresti, anche nel Lecchese. La Polizia di Stato di Bergamo ha dato esecuzione a quattordici ordinanze di custodia cautelare nei confronti di cittadini italiani e stranieri accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di plurimi delitti, quali sostituzione di persona, falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità, contraffazione dei documenti di identità e del permesso di soggiorno e falsificazione ideologica delle attestazioni nelle relazioni mediche ai fini del rilascio della patente di guida.

I reati sono stati commessi per consentire a numerosi soggetti, prettamente di nazionalità straniera - indiani, pakistani ed egiziani -, di superare indebitamente l’esame teorico per l’ottenimento della patente di guida. Il trucchetto? Già visto e rivisto nel corso degli anni, ma a quanto pare ancora efficace.

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L’operazione - condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bergamo, ha visto l'impiego sul campo di quarantacinque agenti della Polizia Stradale di Bergamo, coadiuvati dai colleghi del Compartimento Polizia Stradale di Milano e delle Sezioni di Polizia Stradale di Brescia, Lecco, Lodi e Parma - ha consentito di trarre in arresto i quattordici soggetti, tre dei quali reclusi presso la Casa Circondariale di Bergamo, mentre gli altri undici sono finiti agli arresti domiciliari. Inoltre, sono stati individuati oltre quaranta candidati al conseguimento della patente di guida e tutti deferiti all’autorità giudiziaria in stato di libertà consapevoli del crimine commesso.

Le telecamere nascoste per superare l'esame della patente

L’indagine, durata oltre sei mesi, è iniziata con le classiche attività di pedinamento e appostamento ed è culminata in una complessa e articolata attività d'intercettazione che ha permesso l’individuazione di una vera e propria organizzazione criminosa. Al suo interno è stato possibile distinguere precisi compiti e ruoli (organizzatore, suggeritore, esperto informatico, falsario, collaboratori, procacciatori di clienti e promotori) con lo scopo di permettere a soggetti, spesso di madre lingua straniera ma non solo, di superare in maniera fraudolenta l’esame teorico per il conseguimento della patente di guida dietro lauti compensi.

Nel concreto, gli esami venivano sostenuti da altri soggetti (profondamente preparati in materia e muniti di documenti falsificati) che si sostituivano ai reali candidati o ancora venivano sostenuti con l’ausilio di telecamere occultate nei vestiti, microfoni, auricolari senza fili.

Truffa da 100mila euro

Un servizio illegale fornito ai clienti in cerca di una scorciatoia per conseguire il titolo abilitativo: i candidati si presentavano come privatisti agli esami presso le Motorizzazioni ma, per beneficiare dell'attività illecita, era indispensabile che svolgessero alcune pratiche presso un’autoscuola o un’agenzia pratiche auto (quali ad esempio le previste visite mediche o la presentazione dei bollettini di pagamento); servizi che facevano parte del "pacchetto patente" offerto ai clienti. Il costo? Tra i 2mila e i 4mila euro a seconda delle modalità utilizzate (suggerimento da remoto o sostituzione), circostanze che hanno determinato altresì l’adozione da parte della competente autorità giudiziaria del provvedimento di sequestro preventivo per una somma pari a oltre 100mila euro, legato al profitto del reato.

L’organizzato e strutturato sodalizio criminale aveva sede in Bergamo, ma è risultato operante in diverse altre province del centro e nord Italia (Brescia, Lodi, Lecco, Arezzo, Como, Treviso, Firenze, Novara, Sondrio, Varese e Milano).

Come si truffava la Motorizzazione

Le intercettazioni condotte da personale della Squadra di Polizia Giudiziaria della Polizia Stradale di Bergamo hanno consentito di appurare che l’associazione criminale stava addirittura pianificando la corruzione di un funzionario presso la locale DGT-UMC nonché di un addetto al servizio di controllo dei candidati all’ingresso in aula d’esame.

L’attività condotta ha portato alla luce due principali modalità operative poste in essere dal sodalizio criminoso: in un primo venivano sostituiti i candidati incapaci con altri individui (conoscitori della materia del Codice della Strada) che svolgevano l’esame teorico al posto del vero candidato. A tal fine, dopo aver inserito nel Portale dell’Automobilista l’anagrafica del reale candidato e la relazione medica ai fini del rilascio della patente di guida, documenti ai quali risultava associata la fototessera opportunamente modificata con i dettagli del soggetto in sostituzione, quest’ultimo veniva munito di apposita documentazione d’identità falsificata (carta d’identità e permesso di soggiorno), contenente i dati identificativi veritieri del candidato e l’effigie fotografica del soggetto sostituto, spesso modificata parzialmente in alcuni dettagli fisionomici al fine di apparire il più possibile somigliante al candidato o talvolta apponendo sulla carta d’identità originale del candidato sostituito la fotografia del sostituto. Tali documenti venivano esibiti al funzionario della motorizzazione civile, così da trarlo in errore sulla reale identità dell’esaminando.

In un altro caso, si muniva il candidato di apparecchiature elettroniche ricetrasmittenti (auricolari, microcamere, ecc.) così da permettergli di ottenere da remoto i suggerimenti in ordine alle risposte da apporre sul quiz d’esame.

I componenti della banda

All’interno del sodalizio, ogni soggetto ricopriva un ruolo specifico:

  • M.Y. – capo dell’organizzazione, si occupava di reperire i clienti tramite il supporto di vari procacciatori, incontrava con cadenza quotidiana clienti, procacciatori di clienti e gli altri partecipi all’associazione, utilizzando la propria autovettura come un vero e proprio ufficio mobile, gestiva le trattative con i clienti interessati al conseguimento della patente di guida ed al superamento dell’esame di teoria, suggerendo l’agenzia presso cui svolgere la visita medica, manteneva e curava i rapporti di collaborazione con le autoscuole, accompagnava i sostituti dei candidati o i candidati stessi alla Motorizzazione il giorno dell’esame di teoria.
  • T.C.U. - principale collaboratore del capo, esperto conoscitore della materia del Codice della Strada sostituiva in aula il reale candidato ovvero suggeriva le risposte al candidato presente in aula e tele- collegato.
  • W.A. E I.H - in quanto esperti conoscitori della materia del Codice della Strada sostituivano in aula il reale candidato.
  • T.A. - ritirava i documenti da falsificare e riscuoteva gli importi dai clienti, accompagnava i sostituti all’esame, accompagnava i clienti alle visite mediche propedeutiche all’esame e si occupava di gestire l’associazione durante i periodi di assenza del capo.
  • H.O. - realizzava le effigi fotografiche dei clienti/candidati, opportunamente modificate ad hoc con i dettagli fisionomici dei sostituti, da apporre sui documenti d’identità da presentare in sede d’esame, realizzava gli indumenti utilizzati dai reali candidati con le opportune modifiche di sartoria necessarie alla successiva integrazione occulta di apparati elettronici (modem, microcamera, auricolari etc.) e faceva da tramite con l’addetta ai controlli dei candidati all’ingresso della Motorizzazione di Brescia al fine di raggiungere un accordo di stretta collaborazione al sodalizio.
  • V.F. - si occupava, in qualità di rappresentante ed amministratore dell’agenzia pratiche auto, di fornire al gruppo criminale il supporto necessario per consentire ai candidati, che non erano in grado di sostenere l’esame teorico per il conseguimento della patente di guida, lo svolgimento dello stesso con la tecnica della sostituzione di persona.
  • T.P.M. - si occupava di fornire direttamente all’associazione la falsa documentazione d’identità di tipo cartaceo.
  • A.S.A.M.S, S.J., K.R. E K.A.R. - si occupavano di procacciare i clienti e di metterli in contatto con M.Y. (capo dell’associazione).
  • S.A. - quale imprenditore occulto e gestore di un’autoscuola, manteneva stretti rapporti di collaborazione con M.Y. affidandogli i clienti dell’autoscuola in difficoltà a superare la prova scritta, utile per il conseguimento della patente di guida, inoltre, potendo reperire circostanze ed informazioni direttamente dall’ambiente degli uffici della Motorizzazione Civile di Bergamo, li comunicava direttamente a M.Y. fornendo un giusto supporto all’organizzazione criminale, arrivando persino a pianificare la corruzione dell’addetto al servizio di controllo dei candidati all’ingresso in aula d’esame della motorizzazione civile di Bergamo.
  • S.A. - procacciatore di clienti, collaboratore occulto di un’altra autoscuola.
  • G.R. - quale addetta al servizio di controllo dei candidati in aula d’esame della Motorizzazione Civile di Brescia mediante rilevatore di apparecchiature elettroniche (metal detector), si impegnava, dietro pagamento, ad omettere e di fatto ometteva, di eseguire in maniera corretta e completa il controllo dei clienti/candidati di M.Y. che facevano ingresso in Motorizzazione con strumenti elettronici per il tele- collegamento, così da consentire loro di accedere all’aula e di svolgere l’esame grazie ai suggerimenti.

“L’attività investigativa condotta, oltre ad aver avuto un’azione diretta al contrasto del fenomeno criminale, si inserisce nella scia dell’ambizioso progetto europeo, che quotidianamente impegna il personale della Polizia Stradale, di abbattere il numero delle vittime e dei feriti di sinistri stradali. A tale scopo verrà richiesto alle Motorizzazioni competenti sul territorio l’immediata revoca delle numerose patenti nel frattempo conseguite in maniera fraudolenta e illegittima, al fine di evitare che soggetti senza le dovute conoscenze e preparazione conducano veicoli sulle nostre strade”, spiegano dalla Questura di Bergamo.

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