Pietro Grasso presenta il suo ultimo libro
Pietro Grasso presenta al Festival della letteratura di Mandello, in anteprima nazionale, il suo nuovo libro Il mio amico Giovanni.
Dopo il successo del suo primo libro dedicato ai ragazzi, Pietro Grasso prosegue, oggi con impegno ancora maggiore, nell'intento di diffondere la cultura della legalità tra i giovani con incontri nelle scuole e ovunque abbia la possibilità di parlare loro. Lo fa raccontando la propria esperienza e la propria testimonianza personale di giovane magistrato, giudice a latere del Maxiprocesso di Palermo, procuratore antimafia. Lo fa soprattutto raccontando chi erano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Amici, colleghi, giudici esemplari con cui Grasso ha condiviso il suo percorso. Ne emerge un racconto personale e al tempo stesso di immenso valore civile. Il ritratto carico di emozione dell'amico Giovanni Falcone che, a trent'anni dalla strage di Capaci, oggi più che mai rende viva la lezione unica di coraggio e legalità del magistrato simbolo della lotta alla mafia.
A dialogare con Pietro Grasso sarà Paolo Valsecchi, giornalista che ha collaborato con diverse testate del territorio ed è tra gli autori, insieme a Lorenzo Bonini e Stefano Scaccabarozzi, del libro Io sono nessuno (Rizzoli, 2020) biografia di Piero Nava, primo testimone di giustizia nella storia d'Italia. Libro attualmente tra i finalisti del Premio Piersanti Mattarella. Attualmente si occupa di comunicazione pubblica e ambientale.
Chi è Pietro Grasso
Procuratore nazionale antimafia, subentrato nel 2005 a Pier Luigi Vigna. Inizia il suo cursus honorem entrando in magistratura nel 1969, a Barrafranca. Verso la metà degli anni Settanta comincia a indagare sulla pubblica amministrazione e sulla criminalità organizzata. Viene nominato titolare dell'inchiesta sull'omicidio del presidente della regione Sicilia, Piersanti Mattarella. Giudice a latere nel primo maxiprocesso a "Cosa nostra" del 1984. Consulente della commissione antimafia, diventa in seguito Procuratore della Repubblica di Palermo.
Con Feltrinelli pubblica nel 2008 Pizzini, veleni e cicoria, analisi del fenomeno mafioso ai tempi di Bernardo Provenzano (alla cui cattura ha contribuito in modo determinante).
Successivamente scrive, assieme ad Alberto La Volpe, Per non morire di mafia. Nel 2011 esce invece, scritto a quattro mani con Enrico Bellavia, Soldi sporchi. Come le mafie riciclano miliardi e inquinano l'economia mondiale, nel 2012 esce Liberi tutti. Lettera a un ragazzo che non vuole morire di mafia (Sperling & Kupfer).
Il 17 marzo 2013 viene eletto Presidente del Senato della Repubblica. Nel 2017, in occasione dei venticinque anni dagli attentati ai giudici Falcone e Borsellino, esce Storie di sangue, amici e fantasmi. Ricordi di mafia (Feltrinelli).