Leggermente con Galdo e Negrini
A Leggermente, il giornalista e scrittore Antonio Galdo presenta "Il popolo degli Dei", un libro illuminante sulla crisi e su come provare a uscirne. Un volume che diventa una sorta di manifesto per la piccola impresa e per quanti credono nel valore strutturale della società. All’interno di Leggermente, manifestazione di promozione della lettura organizzata da Confcommercio Lecco, riveste particolare interesse e rilevanza l’appuntamento di mercoledì 2 aprile alle 21 presso la sala conferenze di palazzo Falck a Lecco. Ospite della serata sarà il giornalista e scrittore Antonio Galdo (direttore del sito www.nonsprecare.it) che presenterà il suo ultimo libro ”Il popolo e gli dei”, scritto insieme al sociologo Giuseppe De Rita, fondatore e presidente del Censis.
A dialogare con Galdo sarà Alberto Negrini, membro di Giunta di Confcommercio Lecco: “Questo evento, inserito nel ricco programma di Leggermente, è stato pensato per offrire una occasione di riflessione all’intera comunità lecchese. Nel suo libro Galdo mette in luce la polverizzazione che è stata accentuata dalla crisi economica attuale e i rischi che corre proprio per la sua fragilità il popolo italiano. E individua tre grandi fratture che devono fare riflettere: il furto della sovranità nazionale, la crisi della rappresentanza e il potere cieco dei mercati”. E prosegue: “Quest’opera lancia messaggi non tanto e non solo al mondo imprenditoriale ma alla società. In particolare mostra come l’impresa diffusa sia un elemento strutturale e positivo per tutti”.
Se la globalizzazione ha fatto bene alle imprese manifatturiere basate sulla produzione, lo stesso non si può dire per quelle realtà che vivono sul territorio e di territorio: “La delocalizzazione ha dato respiro a una parte dell’industria, ma di certo non né ha beneficiato il sistema Paese. Certo, la politica non può impedire questa globalizzazione, ma nello stesso tempo non può accettare di finire nell’angolo né di regredire. La politica deve accompagnare lo sviluppo, non può pensare di astenersi. Non vogliamo un nuovo dirigismo, ma di certo non possiamo accettare la teoria per cui tutto va lasciato al mercato! Non funziona così. Non basta dire, come fa la politica, che si sostiene la piccola impresa, se poi restano solo le dichiarazioni di intenti e non si fa nulla di concreto e tangibile”.
Per un’associazione i rapporti con la politica sono principalmente rapporti con gli enti locali: “Spesso ci si trova a scontrarsi con gli amministratori, ma credo che questo confronto vada visto in un’ottica costruttiva. Da parte nostra, come Confcommercio non abbiamo pregiudizi verso nessuno. Esponiamo le nostre posizioni, anche le nostre critiche, nell’interesse dei nostri associati ma avendo anche ben presente l’interesse della comunità. Vorremmo riuscire a far capire, proprio a partire dalla presentazione di questo libro, che promuovere lo sviluppo della piccola impresa significa favorire lo sviluppo della società nel suo complesso”. E continua: “Un’associazione come la nostra, che rappresenta e tutela l’impresa diffusa, ha bisogno di poter dialogare con il soggetto politico. Penso ad esempio al rapporto che abbiamo con il Comune di Lecco a cui, anche nel recente passato, abbiamo avanzato pure alcune osservazioni e critiche, ma sempre nell’ottica di dare spunti e collaborare nel rispetto ognuno del proprio ruolo.
Crediamo sia indispensabile un nuovo patto per una azione sinergica efficace. Sediamoci intorno a un tavolo per confrontarci, per vedere che cosa possiamo fare insieme per Lecco in un’ottica di collaborazione. Non chiediamo alla politica di sostituirsi all’imprenditore. Non siamo avversari della politica né di questa o quella amministrazione. Vogliamo il bene delle nostre imprese, dei nostri negozi. Che poi vuol dire anche il bene del territorio lecchese”.