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Attualità Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga

SS36, divieto per le bici in vigore anche nel weekend. Appello agli amatori: «Rispettatelo»

Il presidente del Comitato provinciale della Federazione ciclismo, Sandro Bonacina: «Il prefetto mi ha detto che secondo Anas il tratto Abbadia-Lecco è pericoloso anche senza il restringimento. L'ho ricordato ai tesserati: non fate di testa vostra»

Il prefetto di Lecco scrive ai ciclisti lecchesi, tramite il presidente del Comitato provinciale della Federazione Sandro Bonacina, per ricordare loro il divieto in vigore sulla Strada Statale 36 fra Abbadia Lariana e Pradello. 

Il divieto è entrato in vigore un paio di settimane fa con un'ordinanza di Anas e l'installazione della relativa cartellonistica all'ingresso della galleria di Abbadia e allo svincolo di Pradello nella direzione opposta, a causa del restringimento di carreggiata a una sola corsia nel tratto interessato dal cantiere. Non è un mistero, però, che molti ciclisti in questi giorni si siano disinteressati del divieto, transitando ugualmente nel tratto di Statale: un atteggiamento che è finito all'attenzione del prefetto Castrese De Rosa.

Carreggiata ristretta, sino a fine marzo SS36 vietata ai ciclisti tra Abbadia e Lecco

«Premetto che non sapevo che esistesse una nota di Anas a riguardo, l'ho saputo mercoledì quando il prefetto in persona mi ha chiamato mandandomi una lettera - spiega il presidente del Comitato provinciale della Fci, Sandro Bonacina - Ho chiesto di poter coprire i cartelli durante il weekend visto che il cantiere viene rimosso, ma il prefetto mi ha detto che, da nota Anas, anche in quelle circostanze non è comunque garantita la sicurezza per pedoni e ciclisti».

Bonacina si è così adeguato, facendo da portavoce presso le società tesserate e i tantissimi amatori del territorio. «Mi sono sentito in dovere per la carica che ricopro - spiega - ma vorrei ricordare che ognuno è responsabile delle proprie azioni. Sabato e domenica ne sono passati tanti anche con il divieto; venerdì l'avevo sconsigliato a molti tesserati, perché se il cartello non viene quantomeno oscurato è ancora valido. Lo stesso accadde qualche anno fa con la chiusura della galleria di Parè. In settimana, con il restringimento attivo, ho invece visto personalmente molti ciclisti arrivare a Pradello e tornare indietro».  

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Il presidente della Fci Comitato di Lecco, Sandro Bonacina

L'argomento è spinoso e dibattuto da molto tempo, ben prima che Anas aprisse il cantiere (durerà sino a maggio 2021). Del resto i ciclisti in provincia di Lecco sono numerosi, basti considerare i 1.400 amatori tesserati alla Fci cui si sommano gli appassionati. C'è anche chi utilizza quel collegamento stradale, l'unico fra Lecco e Abbadia, per recarsi al lavoro proprio in sella alla bicicletta.

In tanti, nei giorni scorsi, hanno storto il naso contro il provvedimento, sia sui social (qualcuno propone addirittura di organizzare manifestazioni di protesta) sia palesando a Bonacina il relativo dissenso.

Il problema atavico della ciclabile

«Altrimenti da dove transitiamo?» è la domanda che i praticanti e gli amanti delle due ruote usano per far valere le proprie ragioni quando si parla di collegamento fra il lago e Lecco. Il problema atavico è la mancanza della pista ciclabile fra Abbadia e Pradello, di cui si dibatte ormai da inizio millennio, a completamento del primo tratto inaugurato due anni fa.

«Devono svegliarsi con questa pista ciclabile - prosegue Bonacina - È da vent'anni che sono in ballo e ancora non c'è. Stiamo parlando di un'opera di soli tre chilometri che a quest'ora avrebbe risolto tutti i problemi anche dal punto di vista della sicurezza. Io chiederei anche una mobilitazione dei ciclisti: scendiamo in piazza e chiediamola a gran voce, perché così non si può più continuare».

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