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"Così saranno valorizzate le eccellenze gastronomiche lecchesi"

Il consigliere regionale Zamperini illustra i nuovi distretti del cibo. Un sostegno in più per prodotti come formaggi della Valsassina, patata di Esino, pesci di lago, caviadini e non solo

I formaggi della Valsassina, l'olio del lago di Lecco, i vini del consorzio Igt Terre Lariane, la patata di Esino, il pesce di lago, i caviadini. Sono alcuni dei piatti e dei prodotti tipici del territorio lecchese che potrebbero svolgere un ruolo da protagonisti nel futuro Distretto del cibo, secondo quanto appena approvato dalla Regione allo scopo di promuovere le eccellenze enogastronomiche dei territori.

Come ricordato dal consigliere lecchese Giacomo Zamperini, Regione Lombardia ha infatti dato il via libera al progetto di legge dal titolo "Disposizioni regionali per la promozione delle azioni di sostenibilità del sistema agroalimentare realizzate dai distretti del cibo" con il quale viene dato slancio alle azioni di supporto economico, promozione e divulgazione.

Contributi mirati e lotta agli sprechi di cibo

"Con questa legge, Regione Lombardia vuole sostenere i distretti del cibo, promuovendo le
eccellenze del territorio e valorizzando la filiera agroalimentare - spiega Zamperini - contributi ad hoc volti a finanziare progetti per la promozione dei prodotti locali, puntando sulla sensibilizzazione, la divulgazione e la diffusione dell’innovazione e delle buone pratiche di sostenibilità delle produzioni e delle coltivazioni. Tra gli obiettivi c'è anche la cooperazione interdistrettuale e, molto importante, il contrasto allo spreco del cibo e l’educazione alimentare ed ambientale attraverso la promozione della cultura rurale. Per quanto riguarda i distretti del cibo di nuova istituzione, invece, la legge prevede la concessione di contributi per la copertura dei costi di costituzione".

I numeri di una filiera di eccellenza

"La Lombardia, e più in generale l’Italia, ha un ruolo leader nel settore agroalimentare vantando prodotti Dop, Doc e Igp - agiunge il consigliere regionale lecchese - Secondo i dati di Federalimentare Censis l’agroalimentare italiano rappresenta 179 miliardi di fatturato con 60 mila imprese, 464.000 dipendenti e 50 miliardi di euro di export. Le nostre filiere di eccellenza devono, dunque, essere difese e promosse in termini di competitività e sostenibilità, ricordandoci che il cibo è anche espressione di identità, tradizioni e valori, oltre che strumento per il sostegno e lo sviluppo rurale delle comunità locali. Il Governo Meloni ha già convintamente ostacolato la produzione di carne e cibo sintetico. Dobbiamo tuteiare le imprese e le aziende agricole locali le quali ci permettono di consumare un prodotto a km zero, sano e di altissima qualità".

"Abbiamo il dovere di valorizzare le nostre eccellenze"

"Sarà a breve convocato un tavolo con i rappresentanti delle istituzioni, le associazioni di categoria, gli enti di promozione turistica e gli altri stakeholders finalizzato a promuovere le eccellenze del territorio - aggiunge quindi l'esponente di Fratelli d'Italia - Abbiamo il dovere di valorizzare le nostre eccellenze, basti pensare, ad esempio, ai formaggi della Valsassina (ma non solo), all'olio del Lago di Lecco con il frantoio di Biosio, ai vini del consorzio Igt Terre Lariane, alla patata di Esino Lario, senza dimenticare i dolci come i caviadini lecchesi ed i nostri piatti tipici con il pesce di lago. Le filiere avranno rappresentanza e concretezza, in un'ottica di cooperazione tra operatori e sinergia tra agricoltori e produttori".

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