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I lavoratori metalmeccanici in sciopero e in presidio davanti alla prefettura

Le motivazioni dell'iniziativa sostenuta in modo unitario da Cgil, Cisl e Uil oggi anche a Lecco

Anche a Lecco i lavoratori metalmeccanici in sciopero e in presidio davanti alla prefettura. Nella nostra provincia, come nella vicina Monza e Brianza la protesta nazionale indetta per oggi, venerdì 7 luglio, dalle categorie sindacali dei metalmeccanici Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil ha avuto ottimi risultati con adesioni che, nelle aziende con particolari problematiche aziendali, hanno toccato il 70-80%.

L'intervento dei delegati sindacali.

"Si tratta di un risultato assolutamente positivo - commenta Enrico Vacca, segretario generale Fim Cisl Monza, Brianza e Lecco - I lavoratori hanno recepito l’importanza dei temi che riguardano le politiche industriali e le situazioni di crisi a livello nazionale e sui territori che Fim, Fiom e Uilm hanno voluto mettere al centro di questa mobilitazione. Per quanto riguarda i nostri territori, quelli di Lecco e Monza Brianza, siamo stati ricevuti nelle due prefetture che hanno recepito i documenti presentati dalle categorie sindacali sullo sciopero e hanno voluto ascoltare le ragioni del sindacato per la protesta di oggi, cogliendone gli spetti più importanti e impegnandosi a trasferire al Ministero del Made in Italy, che è quello più direttamente coinvolto, le ragioni delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici".

Il presidio dei sindacati all'ingresso della prefettura di Lecco.

"Nel complesso - aggiungono i promotori dell'iniziativa - possiamo considerare la giornata di oggi un risultato positivo e un punto di partenza per mettere al centro dell’azione sindacale e politica la categoria dei metalmeccanici e il mondo industriale senza i quali non si può pensare di proseguire un discorso di sviluppo economico e sociale del Paese".

Cgil, Cisl e Uil uniti nella manifestazione di oggi.

Le ragioni dello sciopero

Transizione ecologica, digitale, energetica e tecnologica richiedono importanti scelte da parte del Governo sui temi del lavoro e dell'industria, per far sì che i cambiamenti diventino altrettante occasioni per il rilancio del settore, dell'occupazione e degli investimenti, per una transizione sostenibile e per la risoluzione delle crisi aperte. In sintesi, Fim, Fiom e Uilm chiedono:

L'apertura di tavoli di confronto sui settori e sulle filiere in difficoltà per definire i piani di sviluppo

L'incremento e il confronto sugli investimenti pubblici e privati nei settori strategici e la reindustrializzazione delle aree di crisi per garantire l'occupazione

Valorizzazione e sostegno al reddito da lavoro

L'impegno comune al confronto e all'uso delle risorse del Pnrr per lo sviluppo del settore metalmeccanico

La riforma degli ammortizzatori sociali, con strumenti adeguati alla transizione ecologica e digitale

L'incentivazione di contratti di espansione e di solidarietà, per ridurre l'orario di lavoro e favorire l'occupazione giovanile

Un piano di formazione sulle nuove competenze, la riqualificazione e la valorizzazione degli istituti tecnici superiori e del sistema universitario

Investimenti per aumentare la dimensione d'impresa, superare le gare al massimo ribasso negli
appalti e stabilizzare il lavoro precario.

Da Lecco alla manifestazione nazionale in difesa del diritto alla salute

Un'altra immagine della manifestazione.-2

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