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Nuovo Bione, ecco la proposta: dire “sì” costa 17 milioni di euro

Due campi da calcio in meno, via quelli da calcetto e tennis, tre campi da padel in più, piscine, palazzetto, palestra ed edificio polifunzionale

Diciassette milioni e mezzo di euro. Ammonta a questo costo, ancora non definitivo, la proposta per la riqualificazione parziale del centro sportivo comunale "Al Bione" di Lecco. Cifre nettamente diverse rispetto a quelle riferite all'inizio dell'anno, ma che riguardavano un intervento decisamente più profondo. Nella serata di mercoledì 11 ottobre la Commissione I e IV del Comune di Lecco hanno discusso la proposta depositata il 30 giugno dalle sei società proponenti - Tipiesse Spa, Bcc Leasing Spa (soggetto finanziatore), P&G Partecipazioni & Gestioni, Myrtha Pools e A&T Europe Spa, Enpower, J+S Spa e geologo Davide Roverselli -, presentandola di fatto a tutta la comunità lecchese. Il totale dei lavori ammonta a 17.656.177,44 euro, mentre il canone di gestione ventennale da corrispondere all’amministrazione verrebbe fissato in 197mila euro annui; a questi vanno sommati i 3,220 milioni di euro preventivati per la bonifica dell'area, per un totale che sfonda abbondantemente quota 20 milioni.

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L'intervento è relativo all’area sud del lotto ed escluderebbe piscina, palazzetto, campo in sintetico (campo 1) e pista di atletica; il Comune lascerebbe in dote al gestore anche le torri faro e il rettifilo attualmente in costruzione - fine lavori febbraio 2024 - a fianco della pista di atletica. Come presentato dall'assessore allo sport Emanuele Torri, sono varie le opere previste nell'area a cavallo tra il campo 2 e il campo 3: nuova area d’ingresso nella zona del "2", mentre al posto del "3" nascerebbe l’edificio principale dotato di una piscina del tutto simile a quella già esistente oltre a due vasche più piccole per addestramento al nuoto e da destinare allo scopo ludico, compresa una tribuna da 97 posti. La piscina sarebbe compresa tra sale fitness e palestra, mentre al fianco di questo edificio nascerebbe anche un nuovo palazzetto da 333 spettatori, anche se attualmente le spese previste nel prospetto consegnato il 30 giugno prevedono solamente quelle di progettazione del palazzetto stesso. Presenti anche hall d’ingresso, tavola calda e fredda.

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Sempre nella medesima zona sorgerebbe un edificio polifunzionale da 800 metri quadri: al suo interno area didattica e spazi a disposizione delle associazioni sportive per vari scopi, tra cui quello didattico. Più verso il lago ecco la piscina esterna divisa in tre aree tematiche (relax, nuoto e ludica) affacciata su un parco con solarium, resa accessibile anche ai non utenti del centro sportivo durante il periodo invernale.

Prevista la riqualificazione del campo 4 e campo 5: il primo verrebbe interessato dall'installazione di un in fondo in erba sintetica con relativa illuminazione, mentre quello in terra battuta diventerebbe in erba naturale e avrebbe uno scopo polifunzionale. Spazio anche alla nascita dei campi da padel nella zona in cui sono presenti oggi quelli da tennis e calcetto.

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“Il 1° luglio è entrato in vigore un nuovo decreto legislativo che ha reso necessarie delle integrazioni per rendere questa proposta conforme alle richieste del nuovo codice: quando le avremo in mano, l’amministrazione si esprimerà sul pubblico interesse - ha precisato Torri -. Certo è che dovremmo impegnarci per vent’anni, ma credo che investire nel Bione voglia dire guardare al futuro della città”.

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“Grazie al lavoro di chi mi ha preceduto e a Regione Lombardia sono stati effettuati dei lavori negli scorsi anni, mentre entro il 30 novembre è prevista la fine della realizzazione degli spogliatoi del campo 1 che è stata soggetta a dei ritardi - ha quindi precisato l'assessore ai lavori pubblici Maria Sacchi -. Ci ritroviamo oggi con una situazione molto critica: come amministratori, e intendo tutti, dobbiamo fare delle scelte che permettano di andare oltre una gestione “fatta in casa” del centro sportivo. Il Bione di domani cosa dev’essere? E quali funzioni dovrà avere?”.

Le perplessità

Tra le perplessità più ribadite ci sono quelle relative al tipo di proposta economica. Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) ha anche raccomandato di prestare la massima attenzione alle operazioni che riguarderebbero la bonifica, visto che l’area è stata realizzata a suo tempo su una vecchia discarica, ribadendo la contrarietà “alla sottoscrizione dei project leasing in favore dei project financing. Questa non è una forma di partenariato, perché le somme le mettiamo noi”. A condividere i dubbi è anche Pietro Regazzoni (Partito Democratico), che ne ha espressi anche sul futuro di palazzetto e piscina interna attualmente presenti, ribadendoli sul project leasing (“il Comune fa anche l'imprenditore?”) e chiedendo lumi “sulla realizzazione dei nuovi parcheggi”. Pur in attesa delle integrazioni annunciate da Torri, insomma, anche internamente alla maggioranza ci sarà bisogno di un confronto sulla strada da battere.

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