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Al lavoro / Germanedo / Via Alfonso Lamarmora, 24

Lecco raccoglie beni per l'Ucraina e si prepara per accogliere i rifugiati

Massiccia partecipazione dei lecchesi alla ‘gara’ di solidarietà in favore degli abitanti dell'est Europa

Anche a Lecco è scattata la solidarietà per l'Ucraina. In città si registrano almeno due punti di raccolta: presso le Officine Ravasio di via Lamarmora, 24, l'associazione ‘Cassago chiama Chernobyl’ sta raccogliendo viveri e vestiti da inviare nell'est Europa sia per i soldati che per gli sfollati al confine con la Polonia; si cercano vestiario pesante, viveri a lunga conservazione (pasta, riso, legumi in scatola, tonno, frutta secca, biscotti...), assorbenti, pannolini per bambini, materiale di primo soccorso e altri beni di prima necessità. Il materiale verrà spedito mercoledì mattina e portato al confine polacco; mercoledì partirà una prima spedizione. Per informazioni si può contattare il 366 1007033.

Raccolte per l'Ucraina a Lecco: dove portare medicine, cibo e vestiti

raccolta umanitaria ucraina-2

La Chiesa Ortodossa al lavoro 

Un altro canale attivo è quello della parrocchia di San Nicola di Myra, la comunità ortodossa, che ha organizzato a sua volta una raccolta. “Chiediamo al popolo italiano di aiutare nella raccolta di aiuti umanitari per le persone che ora ne hanno molto bisogno - si legge in un messaggio divulgato dalla comunità -. Si può aiutare a organizzare la raccolta di cibo, pannolini, articoli per la cura personale e c'è anche bisogno di materassi e biancheria da letto. La raccolta di aiuti umanitari sarà inviata presso la Regione di Chernivtsi, al confine dell'Ucraina con la Romania, e anche nei luoghi in cui le persone hanno trovato rifugio”.

A occuparsi della raccolta è padre Vitaly Korsakov, contattabile all'indirizzo vkorsakov918v@gmail.com e al numero 389 2169200.

Lecco si prepara a ricevere i rifugiati

Da Regione Lombardia sono arrivate le prime indicazioni per accogliere i rifugiati in arrivo: una lettera scritta dalla Direzione Generale Welfare della Regione Lombardia e fatta arrivare alle Ats, alle Asst, agli Ircss e ad Areu spiega che “le Ats devono preparare/attivare raccordi organizzativi con Asst e Ircss per l'erogazione di vaccinazioni anti-Covid, vaccinazioni contro morbillo, parotite, rosolia e vaccinazioni anti-difterite, tetano e pertosse; verificare con gli operatori la presenza di scorte per test di diagnosi della tubercolosi e di relative convenzioni attive per l'acquisto degli stessi; preparare/attivare raccordi organizzativi con Asst e Ircss per l'eventuale invio di pazienti meritevoli di approfondimenti diagnostici; prevedere una mappatura delle risorse locali e verifica di personale a disposizione per il supporto sanitario necessario”.

Alle Asst, invece, è chiesto “di verificare le scorte di questi vaccini e della capacità di erogazione e di relative convenzioni attive per l'acquisto (ad eccezione del vaccino covid per cui la gestione è regionale); la preparazione/attivazione di raccordi organizzativi con Ats per l'eventuale invio di pazienti meritevoli di approfondimenti diagnostici”. Areu, invece, rimane “il riferimento per le situazioni di emergenza/urgenza”.

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