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Il Badoni "entra" nel carcere di Pescarenico

All’Istituto lecchese si è svolto il primo appuntamento di un progetto sulla legalità realizzato nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione. In cattedra sono saliti i responsabili della Casa circondariale che verrà presto visitata dagli studenti

Il Badoni "entra" nella Casa Circondariale di Lecco. Presso l’Aula Gialla dell’Istituto tecnico lecchese si è svolto infatti nei giorni scorsi il primo appuntamento del progetto sulla legalità “La scuola entra in carcere”, realizzato nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione e proposto dagli insegnanti del Dipartimento di Lettere dell’Istituto Badoni per le classi Quinte. All’incontro erano presenti: la direttrice della Casa circondariale di
Lecco, Antonina d’Onofrio, il Comandante Giovanna Propato, il Sostituto commissario Emilio Angotti, l’Assistente Capo Matteo Zizza e l’educatrice della struttura, Lucia Montanaro.

La Direttrice ha iniziato il suo intervento ricordando che all’interno del carcere si cerca di reinserire i detenuti attivando corsi di formazione e corsi scolastici, adempiendo così al ruolo di educatori. La missione del carcere è quella di reinserire e nel contempo integrare, grazie all’istituzione di corsi di studio e alfabetizzazione della cultura italiana agli stranieri detenuti, e fornire quegli strumenti che permettano di non reiterare l’illecito che ha privato loro, se pur momentaneamente, della libertà.

Il recupero sociale del condannato e il richiamo all'articolo 27 della Costituzione

Il dottor Angotti ha poi sottolineato come la Costituzione Italiana, all’articolo 27, citi espressamente di attuare un’azione volta al recupero sociale del condannato, una sfida a cui non possono sottrarsi gli operatori carcerari, l’istituzione statale e la società. Il comandante ha spiegato che finiti i soldi guadagnati grazie allo svolgimento di mansioni all’interno del carcere, spesso l’ex detenuto commette nuovamente reati, pertanto il lavoro all’interno del carcere, oltre a dare la possibilità di guadagnare soldi per comprare beni come le sigarette e altro ancora, insegna al detenuto il rispetto delle regole e degli orari.

I ragazzi hanno ascoltato con curiosità e attenzione gli interventi di tutti i relatori e hanno rivolto loro domande puntuali e pertinenti. Sono stati infine sollecitati alla riflessione attraverso un’attività di interazione fra loro e i relatori, che ha portato a comprendere quanto poco conosciuta sia la realtà del carcere.

Gli studenti incontreranno i detenuti entro novembre

Alla fine dell’incontro la dottoressa D'Onofrio si è congratulata con gli studenti perché hanno dimostrato un'attenzione puntuale verso il mondo penitenziario, la volontà di andare oltre il pregiudizio, nell’ottica di valorizzare l’essere umano nella sua completezza come portatore di valori e potenzialità, accanto alla capacità di superare il confine e incontrare l’altro favorendo una conoscenza più vera, che permette di carpire il buono di ogni persona e restituire alla società persone migliori, come indicato nella nostra Costituzione.

Un lungo applauso ha concluso una mattinata che sicuramente resterà negli occhi e nel cuore di tutti i presenti. Gli alunni del Badoni coinvolti nel progetto sulle legalità visiteranno la Casa Circondariale di Lecco nel mese di novembre e incontreranno i detenuti.

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