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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Dervio

Il tempio crematorio a Dervio "non si farà". Ma la polemica non si spegne

Il Comune esclude il progetto dal futuro Piano cimiteriale, la minoranza propone comunque una mozione, approvata all'unanimità dal Consiglio. In aula è scontro anche sul ticket di Corenno Plinio

Il tempio crematorio, che non si farà, a Dervio è ancora terreno di scontro all'indomani dell'annuncio relativo alla ricandidatura di Stefano Cassinelli alle prossime elezioni.

"L'Amministrazione comunale - spiega proprio Cassinelli - nel redigendo Piano cimiteriale non ha più inserito la possibilità di realizzare un tempio crematorio nel cimitero di Dervio. Nonostante questo in Consiglio comunale il gruppo di minoranza ha presentato una mozione in cui chiedeva di impegnare la Giunta a non partecipare al bando pubblicato da Regione Lombardia per nuovi tempi crematori, decisione già presa dal Comune. Il gruppo di maggioranza non ha avuto problemi a votare a favore a questa mozione, di fatto inutile viste le decisioni già prese, abbiamo anche rispiegato i motivi per cui non è più attuabile un progetto nell'area cimiteriale di Dervio".

"Ribadiamo - prosegue Cassinelli - che abbiamo portato avanti l'ipotesi del tempio crematorio perché c'erano le condizioni e perché abbiamo valutato i benefici per la comunità e l'assoluta sicurezza dal punto di vista della salute. Purtroppo non è stato possibile proseguire il dibattito con la popolazione perché Regione Lombardia ha fatto scelte territoriali diverse. Comunque ribadiamo che nel Piano cimiteriale non è più previsto un tempio crematorio a Dervio".

"Il sindaco è stato arrogante"

La minoranza rappresentata dal gruppo 'Insieme per Dervio', attraverso il comunicato che pubblichiamo integralmente, ha risposto al sindaco commentando anche l'altra mozione presentata in Consiglio.

"Nel giorno in cui ha annunciato urbi et orbi di ricandidarsi, il sindaco Cassinelli nel Consiglio comunale di lunedì sera ha dato ulteriore sfoggio di tutta la sua arroganza, già manifestatasi nell'ormai consueta convocazione dei capigruppo con un preavviso di tempo ridicolo.

Con una prima interrogazione la minoranza ha chiesto risposte sulla gestione dell'apertura della biglietteria per il ticket di Corenno, dove la Giunta ha continuato a pagare 3.600 euro al mese all'associazione che gestisce anche i forti di Colico, incaricata con un appalto, anche se da metà settembre aveva a sua volta incaricato dell'apertura la ex cuoca delle scuole, già stipendiata. Per la Giunta però va tutto bene: va bene che l'anno scorso un'associazione esterna abbia ricevuto dal Comune 36mila euro per aprire la biglietteria per 10 mesi e che quest'anno la Pro loco per lo stesso compito ne riceva solo 12 mila; va bene che l'anno scorso questa fortunata associazione abbia ricevuto 3.600 euro al mese anche in novembre, quando ha aperto la biglietteria al massimo per 8 giorni (e chi non vorrebbe guadagnare 450 euro al giorno per tenere aperta per 6 ore una biglietteria!); va bene che il costo per la riscossione del ticket di Corenno, sommando l'appalto all'associazione al costo della dipendente comunale, sia di 47mila euro quando i ricavi del ticket sono stati solo di 37mila, causando un deficit per le casse comunali di 10mila euro.

A una seconda interrogazione, in cui chiedevamo conferma della veridicità di affermazioni fatte da sindaco e segretario sulla legittimità del ticket di Corenno, ovviamente ci è stato risposto che va tutto bene, nonostante sia giunta in Comune una nuova lettera della Soprintendenza dove è scritto chiaramente che non si può far pagare un ticket utilizzando come motivazione che Corenno venga considerato un complesso monumentale o un museo, come invece ha dichiarato il Comune nel regolamento del ticket, che la Soprintendenza ha chiesto pertanto di modificare. Anche in questo caso la risposta del sindaco ha negato l'evidenza.

Tutto il Consiglio comunale ha invece votato a favore di una mozione presentata dalla minoranza dove si chiedeva di non partecipare al nuovo bando regionale per i forni crematori. Dervio si era infatti candidato già nel 2020 proponendo la costruzione di due forni in paese, e il gruppo di minoranza aveva raccolto ben 1.167 firme di cittadini contrari a questa scelta scellerata, poi fortunatamente bocciata dalla Regione. La Giunta, convinta della 'bontà' dell'iniziativa, aveva poi perso anche un ricorso al Tar presentato contro la decisione della Regione. Il sindaco e tutta la maggioranza hanno poi addirittura negato di avere mai ricevuto le firme dei cittadini contrari, nonostante siano depositate in Comune da anni. Sui forni crematori la minoranza è sempre stata coerente, e può ora festeggiare il risultato, mentre la maggioranza ha cambiato idea solo dopo che la propria proposta è stata bocciata dai cittadini, dalla Regione e dal Tar, e in modo molto utilitaristico solo all'approssimarsi delle elezioni: un po' troppo comoda...

Infine la maggioranza ha bocciato una nostra mozione che con molto buon senso chiedeva di spostare in un luogo più adatto, meglio raggiungibile e meglio servito da parcheggi le strutture dell'acquapark, che lo scorso anno alla Foppa avevano generato molti problemi e causato le lamentele di numerosi cittadini.

Il sindaco ha perso il controllo più volte, cercando di togliere la parola alla minoranza, ma anche rivolgendosi al segretario comunale chiamandolo 'questo qui', definendo le legittime domande della minoranza con eleganti espressioni istituzionali come 'sputtanare', e arrivando ad accusare alcuni cittadini presenti di avere registrato la seduta (accusa rivelatasi infondata) e di interessarsi alla cosa pubblica solo per motivi personali, mentre invece la sua amministrazione 'non fa interessi privatistici' (ha detto proprio così!). Niente di nuovo sul fronte dell'arroganza del potere".

Gruppo Consiliare "Insieme per Dervio"

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