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«Enti locali, nel territorio Lecchese e Comasco servirebbero 3.000 nuove assunzioni»

Dalla Polizia locale al sociale passando per altri uffici, la Uil Fpl del Lario ha realizzato uno studio sui servizi pubblici: «Occorre investire nel capitale umano»

«Mancano le risorse umane per migliorare i servizi territoriali, è il momento di investire». L'appello arriva dalla Uil Fpl del Lario che ha elaborato uno studio in merito alla situazione delle funzioni locali nel territorio di Lecco e Como. Dall'analisi emerge la necessità, secondo il sindacato, di rinforzare il servizio pubblico con quasi 3.000 nuove assunzioni negli enti locali. Per la precisione almeno 2.980.

«Sono già emerse le criticità dei servizi sanitari massacrati da tagli incondizionati»

«Nella crisi sanitaria in cui ci troviamo sono emerse le criticità dei servizi sanitari massacrati da tagli incondizionati alla spesa pubblica e, se sotto questo profilo si sta acquisendo la consapevolezza che è necessario invertire la tendenza, con questo ulteriore studio, la Uil Fpl del Lario vuole far emergere quanto sia fondamentale procedere di pari passo con i servizi oggi offerti dagli Enti Locali del nostro territorio - spiega Vincenzo Falanga, Segretario generale Uil Fpl del Lario - Di quanto sia importante il ruolo svolto dagli Enti Locali quando si parla di servizi sociali, di servizi demografici e tecnici, di servizi educativi e del pronto intervento della Polizia locale, ce ne rendiamo conto solo quando ne abbiamo bisogno per le necessità individuali. Eppure, queste attività sono indispensabili e la realtà è emersa nel corso dei diversi “lockdown” affrontati dal nostro Paese, dove migliaia di lavoratori hanno garantito i servizi essenziali alla nostra Comunità. Siamo dunque partiti da queste considerazioni e muovendoci dalla rilevazione dei dati, abbiamo immediatamente preso atto che per le Province di Como e Lecco (territori di nostra competenza) nell’arco temporale 2014-2019 si sono materialmente persi 514 (8% del totale) posti di lavoro (di cui 97 a tempo determinato).

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«Il dato è ancora più preoccupante se volgiamo lo sguardo all’intera regione Lombardia dove il numero è 12 volte più elevato con una perdita di 6.262 posizioni, di cui 183 a tempo determinato - aggiunge Falanga illustrando i risultato dello studio - La riduzione delle posizioni lavorative nella nostra Regione rappresenta a livello nazionale il 54% del totale delle perdite di unità lavorative».

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Le Province Lombarde che maggiormente hanno perso posti di lavoro e conseguenti servizi al territorio sono: Milano con 2.327 (37% del totale) unità (di cui 203 a tempo determinato), Brescia 12% del totale, Mantova 10% del totale. «Da tale considerazione emerge in maniera sostanziale che il rapporto popolazione lombarda operatore degli enti locali è molto più elevato rispetto alla media nazionale, infatti, emerge che in Lombardia vi sia un dipendente ogni 133 abitanti rispetto alla media nazionale di un dipendente ogni 101 cittadini. Il buco negli organici ammonta a 23.429 unità così distribuite».

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«Relativamente alle nostre Province la mancanza di personale in base ai dati messi a disposizione dal sito Inps ed elaborati dal nostro ufficio in proiezione della media nazionale fanno emergere che mancano per Como 1760 operatori per Lecco 1220 unità di personale - prosegue Vincenzo Falanga - I servizi territoriali resi dagli Enti Locali sarebbero notevolmente rafforzati e certamente potrebbero essere migliorati in termini di qualità ed efficienza, migliorando i tempi di risposta della pubblica amministrazione. Pensiamo dunque ai Centri per l’Impiego che hanno subito i tagli drastici della mai decollata riforma “Del Rio”, pensiamo alla Polizia locale che potrebbe essere maggiormente incisiva soprattutto in tema di controllo del territorio, pensiamo al ruolo fondamentale reso dagli Educatori dei servizi comunali che sono elemento di certezza per le famiglie che hanno la necessità di gestire i propri figli. Senza tralasciare il potenziamento dei Servizi sociali che nella crisi economica e sociale che stiamo attraversando si trovano sempre più a lavorare con la fascia debole della popolazione che continua ad aumentare».

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«La nostra Organizzazione invita dunque a prendere atto della nostra proiezione e si rende disponibile a tutti i confronti necessari per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini del territorio e la qualità del lavoro di tutti coloro che in questi anni si sono sobbarcati le scelte di mancati investimenti e valorizzazione professionale - conclude il Segretario generale della Uil Fpl del Lario - Il nostro Paese ha bisogno di servizi pubblici e di una pubblica amministrazione al passo con i tempi, per questo siamo convinti che il primo investimento sia il capitale umano, non bisogna nascondere ai cittadini la realtà delle cose, in sanità abbiamo già visto gli effetti non possiamo più permetterci passi falsi».

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