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Martedì, 19 Marzo 2024
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Zona Rossa e dati sbagliati. Erba: «Nonostante le segnalazioni di anomalie la Regione è rimasta ferma»

Il Consigliere regionale M5S in merito al clamoroso caso che ha scatenato una querelle tra la Giunta Fontana e il Governo: «Alcuni sindaci lombardi si erano già accorti il 13 gennaio che i numeri non tornavano. Ma di fronte ai dubbi sollevati non c'è stata la dovuta risposta»

«Sebbene Fontana e la sua Giunta continuino a scaricare la colpa del calcolo dei dati sbagliati sull'Istituto Superiore dalla Sanità, alcuni sindaci lombardi si erano già accorti dell'errore sui valori trasmessi». Così Raffaele Erba, Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, interviene sulla querelle tra Roma e Milano relativa alle responsabilità sull'errore di calcolo dell'indice RT che ha fatto finire la Lombardia in zona Rossa per una settimana. «Cristina Molinari, giovane sindaca di Peschiera Borromeo (Milano), ingegnere e appassionata di numeri, ha dichiarato che già il 13 gennaio aveva capito che c'era qualcosa che non andava - prosegue Erba in un comunicato stampa - Il giorno prima, i contagiati del suo Comune erano 400, poi di colpo sono diventati 1.300. Subito era partita la segnalazione a Regione Lombardia, Ats e Prefettura. Ma nessuno ha mai risposto alla richiesta di chiarimenti del sindaco».

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Il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle ha quindi aggiunto: «Questa testimonianza, insieme ai tanti dubbi sollevati da altri sindaci e comuni cittadini, stronca la versione di Fontana. I dati regionali erano improvvisamente schizzati alle stelle il 13 gennaio. L'aspetto ancora più grave è che Regione Lombardia, pur di fronte alle segnalazioni delle anomalie, sia rimasta immobile creando un danno ingente a tutti i commercianti e alle categorie produttive. Purtroppo, come hanno confermato anche l'Istituto Superiore della Sanità e il ministro Speranza, i numeri comunicati a Roma erano davvero sbagliati. La Lombardia - conclude Raffaele Erba - è rimasta inutilmente in zona Rossa per sette giorni a causa dell'ennesima e imperdonabile leggerezza di chi la guida. E i commercianti e le imprese lombarde hanno visto andare in fumo 600 milioni di euro di fatturato».

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