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Oltre 216 milioni di euro di fatturato per l'azienda leader nel cioccolato

I "dolci" numeri di Icam parlano di una crescita del 26% in 5 anni

Una crescita organica del 36% dal 2019 a oggi passata per una gestione oculata delle difficoltà nel settore che ha permesso all’azienda di tornare nel 2023 alla situazione pre covid. Icam Cioccolato, azienda leader nella produzione e commercializzazione di cioccolato e semilavorati del cacao, annuncia la chiusura del 2023 con un fatturato di ben 216,5 milioni di euro e un incremento del 7% rispetto all’anno precedente.

L’azienda lecchese - con unità produttiva anche a Orsenigo, in provincia di Como - continua il proprio percorso di crescita fatto di investimenti industriali finalizzati a mantenere alto il livello di innovazione dei propri prodotti e di progetti importanti nei Paesi di origine del cacao dove garantisce un’elevata qualità della materia prima attraverso un approccio sostenibile per l’ambiente e le persone.

I dati di Icam

"Con un fatturato in crescita del 36% negli ultimi 5 anni - conferma la società - Icam ha saputo gestire in maniera oculata le difficoltà che hanno caratterizzato il settore, come gli aumenti del costo dell’energia prima e l’impennata del prezzo del cacao poi, e tornare alla situazione pre-pandemia nel 2023 con un Ebitda a doppia cifra. Una crescita organica ed equilibrata tra le tre differenti aree di business che contribuiscono alla composizione del fatturato dell’azienda: 47% per i prodotti a marchio proprio (sia per il canale professionale che per quello consumer), 38% per il private label e 15% dei prodotti destinati all’industria". 

Il cioccolato Icam.

Icam è oggi infatti una delle poche aziende in Italia che segue l’intero processo di trasformazione del cacao: "from bean to bar per la quasi totalità delle insegne del private label nazionale e internazionale e per il consumatore finale con i prodotti a marchio Vanini; passando per una grande produzione di semilavorati destinati all’industria e al mercato professionale con i marchi Icam Professional e Agostoni".

Oltre 26.000 tonnellate fave di cacao acquistate

Una realtà che si è saputa fare spazio nel settore dolciario nazionale e internazionale grazie a una profonda conoscenza della materia prima e un fortissimo spirito innovativo che le permette di essere sempre in grado di interpretare le necessità di business dei clienti (soprattutto quelli industriali), creando di volta in volta un’offerta ad hoc sulla base delle differenti esigenze. Questo approccio ha portato Icam a vedere crescere anno dopo anno il proprio business anche all’estero che oggi rappresenta il 56% del fatturato. Stando sempre sui numeri di Icam, oltre al fatturato complessivo di 216,5 milioni in crescita del 7% rispetto al 2022, il bilanciamento tra mercato domestico ed estero è pari al 44% (Italia) e al 56% (oltreconfine), mentre sono oltre 26.000 tonnellate fave di cacao acquistate.

Circa 500 collaboratori in giro per il mondo

Una presenza all’estero che si è ampliata continuamente nel corso degli anni nei paesi più strategici, sia a livello commerciale e di filiera, con un totale di circa 500 collaboratori in giro per il mondo. Oltre alla sede italiana di Orsenigo, l’azienda è oggi presente in Uganda con Icam Chocolate Uganda ltd., con degli uffici commerciali negli Stati Uniti (Agostoni Chocolate US), nel Regno Unito (Icam Chocolate UK) e, le ultime due subsidiary nate, Icam France e Icam Chocolate Perù. 

"Icam da quasi 80 anni porta avanti un approccio che l’ha vista, da una parte, impegnata a girare il mondo per identificare i paesi con le condizioni migliori (politico-amministrative e geologiche) per la coltivazione del cacao (oggi l’azienda acquista cacao da 70 diversi paesi), intessendo relazioni forti con le cooperative di coltivatori con l’obiettivo comune di creare le migliori condizioni - lavorative, ambientali e di benessere - per ottenere un cacao dalle elevate qualità; e dall’altra di offrire ai propri clienti tutta la propria expertise per garantire un’offerta innovativa, di qualità e sempre in linea con i trend del settore".

Il tema della sostenibilità nelle coltivazioni

In particolare, l’impegno a salvaguardare l’ambiente e a preservare il benessere delle piantagioni di cacao nei Paesi d’origine è, oggi più che mai, un elemento fondamentale per l'azienda lecchese, non solo per le regolamentazioni europee sempre più stringenti su questi temi, "ma soprattutto per garantire il benessere del pianeta, delle piantagioni e delle persone che da queste traggono il proprio sostentamento". Un impegno che Icam porta avanti attraverso programmi di formazione dei coltivatori atti a preservare la biodiversità dei terreni e contrastare erosione e impoverimento del suolo.

Proprio all’inizio del 2023 è partito in Uganda il programma che coinvolge 600 agricoltori nell’apprendimento di alcune tecniche di coltivazione finalizzate all’incremento della resilienza dei terreni ai cambiamenti climatici. Avrà una durata di 3 anni e che verrà affiancato nel 2024 da altri investimenti in progetti volti a incrementare la produttività delle piante di cacao, attraverso l’adozione di approcci sostenibili, e la tracciabilità in Africa centrale e anche in alcune piantagioni del Perù.

Il programma di investimenti aziendali

Un programma di investimenti aziendali che non si ferma ai Paesi di origine del cacao, ma che a cascata si riversa anche sullo stabilimento produttivo di Orsenigo, cuore pulsante dell’innovazione tecnologica dell’azienda, che sarà protagonista di alcune implementazioni finalizzate all’ampliamento della capacità produttiva e all’innovazione di prodotto, oltre al potenziamento dell’Innovation Center dove già oggi oltre 400 ricette oggi prendono vita attraverso il dipartimento Ricerca e sviluppo.

Adelio Crippa

"Oggi viviamo un contesto socio-economico particolarmente complesso in cui chi opera nella produzione di cioccolato si trova ad affrontare diverse e importanti sfide - dichiara Adelio Crippa, direttore generale di Icam Cioccolato - Il costante aumento delle quotazioni del cacao, cominciato nel 2023, ha vissuto un’importante impennata nei primi mesi del 2024, passando dalle 3.400 sterline/ton a fine dicembre alle 5.500 sterline/ton di fine febbraio. Un aumento vertiginoso e un altrettanto preoccupante calo della disponibilità della materia prima che sta creando non poche preoccupazioni al mercato".

L'impennata dei costi delle materie prime

"Il nostro approccio sostenibile alla filiera che da sempre portiamo avanti, in Italia come nei Paesi di origine, purtroppo non ci sottrae oggi dal dovere affrontare le conseguenze della riduzione della disponibilità di materia prima e dell’impennata del suo costo - aggiunge Crippa - Con l’obiettivo di impattare il meno possibile sui nostri clienti, e a cascata sul consumatore finale, stiamo continuando, da una parte, a portare avanti relazioni dirette e di lungo periodo con le cooperative di coltivatori per tenere monitorato il problema della disponibilità, dall’altra siamo in costante comunicazione con i nostri clienti con aggiornamenti periodici sulla situazione e fissando degli aumenti di prezzi calmierati ma necessari per sostenere l’intera filiera attraverso modalità sostenibili, come abbiamo sempre fatto". 

Gli oltre 75 anni di storia aziendale

L’azienda Icam propone prodotti rivolti ad un consumatore che ricerca nel cioccolato un’eccellente qualità, ricette innovative e che sposa i valori della sostenibilità. Il cacao utilizzato proviene direttamente dai paesi di origine, da selezionate cooperative di coltivatori con cui l’azienda vanta rapporti di collaborazione di lunga durata. Insieme a loro c’è l’impegno nel rispettare i cicli naturali di coltivazione, all’interno di una filiera integrata e sempre sostenibile verso le persone e l’ambiente, valori che l’azienda Icam fa propri da oltre 75 anni.
 

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