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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Uccise cinque pazienti al Manzoni: l'infermiera killer è libera

Sonya Caleffi è tornata in libertà lo scorso 1° ottobre. Nel 2004 fu ritenuta responsabile di cinque omicidi e due tentati in corsia tramite iniezioni d'aria nelle vene dei pazienti

Fu condannata a vent'anni di carcere per cinque omicidi commessi e altri due tentati. Ora, dopo quattordici anni, Sonya Caleffi è tornata in libertà.

Come riporta il quotidiano La Provincia, la donna, 48 anni, è libera dal 1° ottobre 2018, ma la notizia è stata confermata solo nella giornata di martedì 23 ottobre.

Il caso esplose il 15 dicembre 2004, quando l'infermiera di Tavernerio Sonya Caleffi fu arrestata. Tredici i casi di morte sospette in corsia al Manzoni, quattro quelli che l'infermiera confessò, cinque quelli che furono accertati come sua diretta responsabilità tramite iniezioni di bolle d'aria in vena.

Nel marzo dell'anno successivo Caleffi ritrattò, sostenendo di non ricordare quanto accaduto. Per quegli omicidi venne condannata nel 2007 a vent'anni di cercare nonostante la richiesta di ergastolo dell'accusa nel processo d'Appello.

Uccise cinque pazienti in corsia: presto libera la Caleffi

Caleffi, ribattezzata dalla stampa "infermiera killer", secondo l'accusa aveva ucciso i pazienti con un'iniezione d'aria in vena tale da provocare un'embolia fatale per gli anziani pazienti in corsia. Fu riconosciuta colpevole di cinque omicidi e due tentati: condannata a 20 anni, è uscita dal carcere di San Vittore dopo meno di 14 dai fatti e a 11 dalla condanna.

«Avrebbe dovuto saldare il suo debito con la giustizia alla fine del 2024 - aveva spiegato qualche settimana fa il suo ex avvocato Claudio Rea - invece dopo 14 anni sarà libera. I calcoli sono presto fatti: tre anni di indulto e un anno di riduzione della pena ogni quattro di buona condotta».

Nel 2010 la Caleffi si era sposata in carcere con un altro detenuto. Ora vive a Milano con affidamento in prova ai Servizi sociali.

La Rai sulle tracce dell'infermiera killer


 

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