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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Troppo vicine alle industrie e bisognose di manutenzione: le scuole lecchesi viste da Legambiente

Pollice alto per la raccolta differenziata, ma troppo alti i rischi per la salute: questi i risultati dell'indagine "Ecosistema scuola"

Le scuole lecchesi sono tra le più vetuste del Paese, ma sono anche fra quelle che offrono più servizi rispetto alla media italiana.
Questi sono alcuni dei dati che emergono dall'indagine "Ecosistema scuola" che è stata pubblicata dal Legambiente lo scorso 13 novembre e fotografa, come ogni anno, la situazione di strutture e servizi scolastici in Italia, dalla scuola dell'infanzia alle secondarie di secondo grado, conosciute anche come scuole superiori.
 

I dati del 2013, raccolti in 94 capoluoghi della penisola, fotografano una situazione generale poco rassicurante in tutto il Paese: il 58% degli istituti, la maggior parte dei quali al Nord, sono stati costruiti prima della normativa antisismica del 1974, e il 32% ha bisogno di interventi urgenti di manutenzione. Ben il 41,2% sorge in aree a rischio sismico, il 9,8% in luoghi dove è alto il rischio idrogeologico e l'8,4% in zone a rischio vulcanico.
 

La città che si classifica al primo posto per la qualità degli edifici e dei servizi scolastici è Trento, seguita da Pordenone, Forlì, Prato, Reggio Emilia, Piacenza, Sondrio, Bergamo, Verbania e Bolzano. Lecco, nella classifica generale, è la venticinquesima città, ed è fuori dal podio anche in quella lombarda: a Sondrio e Bergamo, infatti, segue Brescia, e il capoluogo lariano si classifica al quarto posto.
 

Gli edifici scolastici lecchesi, nel dettaglio, si classificano al ventottesimo posto nella graduatoria delle "buone pratiche", che comprendono servizi come la raccolta differenziata (che viene effettuata in tutte le scuole della città), l'offerta di scuolabus o piedibus, i progetti extrascolastici educativi e la qualità dei servizi mensa, o l'efficientamento energetico tramite l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
 

Un dato molto negativo, però, si registra nella graduatoria del rischio: Lecco è la quinta città in italia nella classifica delle scuole "pericolose". I dati riguardano la presenza di fonti inquinanti, si interne agli edifici come amianto e radon, sia esterne, come la prossimità a industrie: un primato, quest'ultimo, che Lecco si contende con Mantova.
 

Il dato più evidente che emerge dall'indagine nazionale è che in tutto il Paese sono oltre 41mila gli edifici scolastici che necessitano di interventi di manutenzione, sia ordinaria, sia straordinaria, e che la crisi economica degli ultimi anni, unita al Patto di stabilità che blocca i fondi, porta a un sostanzioso calo degli investimenti e, di conseguenza, a un calo di interventi e servizi.
 

Il problema riguarda in particolare le scuole superiori, come dimostrano regolarmente, a Lecco, gli allagamenti che si verificano all'istituto Parini in caso di pioggia: si tratta, infatti, di strutture di competenza delle Province, enti che stanno attraversando un periodo di trasformazione per via della riforma Delrio. 
 

L'appello di Legambiente, nel nome della sicurezza, è che anche alle Province sia consentito di sbloccare fondi per la manutenzione degli edifici scolastici: «La messa in sicurezza e la riqualificazione energetica degli edifici scolastici - dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - devono essere uno degli obiettivi prioritari di questo Paese e un’occasione dalla quale partire per creare un altro sviluppo, per contribuire alla rigenerazione urbana, ma soprattutto per far uscire l’edilizia scolastica italiana dall’attuale stato di emergenza in cui si trova. Abbiamo bisogno di scuole più sicure ed energeticamente efficienti».

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