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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Via Bruno Buozzi

Migranti al Bione, Arrigoni (Ln) interroga Alfano: "Urge chiarezza su gestore e servizi"

L'ex Sindaco di Calolzio chiede trasparenza sulla fornitura dei servizi da parte di chi si occupa degli ospiti del campo

Il senatore calolziese Paolo Arrigoni (Lega nord) interviene nel dibattito sui profughi ospitati a Lecco con una interrogazione parlamentare al Ministro dell'interno Angelino Alfano, per conoscere a fondo la situazione e fare chiarezza sull'adeguatezza dei servizi erogati dalla cooperativa che si occupa della gestione.

«Attualmente nel sistema di accoglienza italiano sono ospitati quasi 100mila immigrati richiedenti asilo - è la premessa di Arrigoni - per un costo annuale di quasi 1,4 miliardi di euro, esclusivamente per i soli servizi di assistenza. Nella sola provincia di Lecco, per gli oltre 700 aspiranti rifugiati collocati nelle strutture temporanee di accoglienza, tali costi si avviano ad assorbire quasi 10 milioni di euro all’anno: numeri e costi elevatissimi e in aumento esponenziale, ma è certificato che sono in gran parte immotivati visto che dopo molti, troppi, mesi e in molti casi anche dopo anni (2,3, e anche 4 a seguito di ricorso dopo diniego alla domanda d'asilo) si scopre che la maggioranza dei richiedenti asilo non ha diritto ad alcuna protezione, perché non provenienti da paesi in guerra e dunque dovrebbero essere immediatamente rimpatriati, come anche la stessa Commissione UE in questi giorni sta sottolineando». 

«Per questo motivo e per non lasciare cadere nel vuoto le denunce e le azioni fatte nei giorni scorsi da rappresentanti dell’Associazione Mir Sada, a maggior ragione considerato il prolungato periodo di crisi che vede moltissimi cittadini, famiglie e imprenditori italiani in estrema difficoltà economica, ieri ho presentato al Ministro Alfano un'interrogazione parlamentare - prosegue il parlamentare della Lega Nord - È vero che agli ospiti del Bione mancherebbero importanti generi di prima necessità? Quali sarebbero le carenze nelle forniture di materiali per l’igiene e di indumenti intimi agli immigrati accolti? Quali sono le emergenze che hanno portato la stessa Mir Sada a promuovere tra i cittadini lecchesi una raccolta di indumenti intimi e beni destinati all’igiene personale degli aspiranti rifugiati, o persino denaro per il relativo acquisto?»

Secondo l'ex Sindaco di Calolzio il gestore, essendosi aggiudicato l'appalto per la gestione del campo, «avrebbe dovuto assicurare agli ospiti, oltre alla registrazione ed il controllo delle presenze, la fornitura di vestiario adeguato alla stagione, garantendone altresì il ricambio ed il servizio di lavanderia; la fornitura di effetti letterecci adeguati da cambiare periodicamente e quant'altro utile al confort della persona; la disponibilità di prodotti per l’igiene personale e mezzi per lavarsi; la pulizia giornaliera e periodica degli ambienti; la somministrazione per colazione, pranzo e cena di alimenti non in contrasto con i principi e le abitudini alimentari degli immigrati ed in particolare con i precetti religiosi da loro osservati; l'erogazione del “pocket money” nella misura di 2,50 euro pro capite/pro die; la consegna di schede telefoniche prepagate di 15 euro all'ingresso e la messa a disposizione di strumenti per utilizzarle; nonché l’offerta di servizi di mediazione linguistico-culturale e di assistenza alla formalizzazione delle domande di protezione internazionale».

Il senatore lecchese nell'azione di sindacato ispettivo si rivolge dunque ad Alfano per chiedere "se la situazione di emergenza che ha determinato la raccolta di materiali per l’igiene e di indumenti intimi da destinare agli immigrati ospitati nella tendopoli di Bione, promossa dall’Associazione Mir Sada, sussista veramente e quali cause l’abbiano eventualmente determinata", e inoltre "se il Governo ritenga sufficienti i controlli effettuati sui soggetti che gestiscono i campi di accoglienza destinati agli immigrati, ricevendo a questo scopo denaro pubblico, o se al contrario li ritenga inadeguati". Non solo: arrigoni chiede anche, si legge nell'interrogazione, "come il Governo intenda assicurarsi che i vincitori delle gare di appalto per la gestione dei centri e delle altre strutture temporanee di accoglienza destinati agli immigrati irregolari onorino gli impegni assunti con l’Amministrazione dell’Interno".

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