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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Profughi, Cisl: "Lecco è una provincia accogliente"

"Sono però alte le differenze distrettuali" dice Massironi, responsabile di Anlof

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

La Cisl Monza Brianza Lecco ha sempre seguito con grande attenzione il fenomeno dell'immigrazione. Proprio la settimana scorsa gli ha dedicato un Consiglio generale e grazie all'Anolf (Associazione Nazionale Oltre La Frontiera) è in prima linea su questo problema.

L'Anolf è un'associazione di volontariato, promossa dalla Cisl, che ha come scopo la crescita dell'amicizia e della fratellanza tra i popoli.

Gli ultimi dati in merito ai profughi, forniti dalla Prefettura di Lecco e riferibili al 9 febbraio 2016, permettono di dire che «Lecco è una provincia accogliente», come sottolinea Andrea Massironi, responsabile di Anolf per la Cisl Monza Brianza Lecco.

Gli 896 migranti presenti nella nostra provincia sono dislocati in diversi Comuni, secondo la distribuzione che è consultabile cliccando qui.

«La tabella - continua Andrea Massironi - fotografa il sistema di gestione dei profughi nella provincia di Lecco. Il sistema si basa su una rete di associazioni che fanno capo alla Comunità montana della Valsassina, che gestisce gli interventi e firma gli accordi con la Prefettura».

«I profughi inizialmente erano tutti sistemati in Valsassina e nel comune di Lecco, dove presso il Bione esiste un centro di accoglienza per le pratiche di riconoscimento dello status e di prima accoglienza sanitaria. Solo successivamente al raggiungimento della saturazione dei posti disponibili in questi territori e alla possibilità di accoglienza delle cooperative presenti sul territorio, è stata aperta la possibilità a cooperative non del territorio di intervenire nell'accoglienza».

«In un primo momento questa apertura ha portato qualche complicazione, ma sia la rete di associazioni, tra cui Anlof, sia la Prefettura hanno sempre vigilato sul rispetto dei protocolli di intesa e sul lavoro delle cooperative per garantire una migliore accoglienza dei profughi. Restano comunque alte le differenze distrettuali nell'accoglienza, data la forte resistenza di molti sindaci ad aprire i loro Comuni ad una possibile ospitalità».

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