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Cronaca

Valmadrera: la Lega dice "no" al teleriscaldamento alimentato con calore prodotto da rifiuti

"L'iniziativa non può concretizzarsi senza una preventiva indagine epidemiologica"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Sul progetto di Teleriscaldamento di Valmadrera la Lega Nord ha voluto sin qui lasciare spazio ad associazioni e cittadinanza per potersi esprimere liberamente senza dare indicazioni specifiche che, come al solito, la politica avversa avrebbe strumentalizzato portando ad una sottovalutazione della reale problematica che incombe sul nostro territorio e sui cittadini.

Oggi, dopo che la materia è stata sufficientemente discussa e la cittadinanza si è fatta una propria idea, possiamo finalmente dire la nostra. La Lega Nord è assolutamente contraria ad un progetto di teleriscaldamento alimentato con energia termica proveniente dall'incenerimento dei rifiuti. Non possiamo dare il via libera all'arrivo per anni a Valmadrera di rifiuti provenienti anche da ogni parte d'Italia, con l'incertezza sulla qualità spesso non garantita del rifiuto conferito, con un potenziale livello di inquinamento diretto e indiretto inimmaginabile.

La Lega Nord innanzitutto è preoccupata per l'impatto delle emissioni sulla salute dei cittadini, per questo riteniamo che nessuna iniziativa possa concretizzarsi senza una preventiva indagine epidemiologica autonoma che dia un trasparente riscontro della effettiva qualità dell'aria e che, soprattutto, accerti la non correlazione tra l'inquinamento e le malattie riscontrate sui residenti e in continuo aumento, come le forme tumorali.

Preso atto che già oggi la sovraccapacità di incenerimento complessiva degli impianti in Regione Lombardia è pari a 580mila tonnellate/anno e che gli obiettivi dell’Economia Circolare porteranno inevitabilmente a diminuire l'indifferenziato, per la Lega Nord il forno inceneritore di Valmadrera deve essere chiuso! Le compensazioni ambientali di natura economica, una vera e propria "tangente per inquinare", non possono giustificare il mantenimento di un tale impianto. Chiediamo quindi che tutti i comuni soci di Silea deliberino innanzitutto affinché nell'impianto di Valmadrera non vengano conferiti rifiuti provenienti da fuori Regione Lombardia e si dia mandato al CDA di valutare ulteriori misure locali di prevenzione, di riutilizzo e di riciclaggio del rifiuto conferito nell'obiettivo di diminuire la produzione di rifiuto indifferenziato, e si dia mandato di valutare un piano tecnico/economico per lo smaltimento dei rifiuti in una previsione di chiusura dell’inceneritore di Valmadrera, al fine di verificarne l'incidenza economica, che riteniamo comunque secondaria alla salute pubblica, si tratta dello stesso studio già effettuato dalla società ACCAM di Busto Arsizio e AEM Cremona per la valutazione di spegnimento dei propri impianti. 

Nel frattempo comunque chiediamo, visto che i sindaci non lo fanno, che le compensazioni ambientali vengano riconosciute anche a Malgrate, Suello, Civate e Galbiate, perché l'aria inquinata è respirata non solo dai residenti di Valmadrera! Gli oltre 500mila euro che annualmente Valmadrera incassa vengano quantomeno ripartiti tra tutti i comuni … perché non possono esserci cittadini di serie A e di serie B!

In tutta la procedura di valutazione del progetto di teleriscaldamento vi è infine un palese vizio di forma; essendo Silea una società "in house" soggetta al controllo analogo, ci chiediamo come possa impiegare risorse, anche solo per lo studio di un impianto di teleriscaldamento, senza il mandato dei comuni soci. Così come riteniamo che non si possa arrivare alla realizzazione senza le delibere consiliari!

Flavio Nogara e Paolo Arrigoni

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