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Economia

“Costi spropositati per l’energia, la situazione è drammatica"

Enrico Vavassori, presidente di Api Lecco Sondrio, si unisce all'allarme lanciato a livello nazionale da Confapi: "Alle imprese nel 2022 costerà 25 miliardi"

La piccola e media industria privata è preoccupata, in un momento che dovrebbe essere di ripresa economica, dei forti rialzi dei beni energetici. E anche le realtà imprenditoriali lecchesi lanciano un grido l'allarme richiamando i dati nazionali che illustrano meglio di ogni parola l'allarmante "fiammata" di bollette e costi energetici non solo per le famiglie, ma anche per il mondo del lavoro e per il tessuto socio economico. L’Ufficio Studi di Confapi ha infatti appena realizzato un’indagine tra gli associati proprio per capire l’impatto e le conseguenze che questi aumenti avranno nei prossimi mesi sulle aziende.

I dati della ricerca effettuata a livello nazionale

Dalla ricerca, su una scala da 1 a 10 punti, è emerso che il costo dell’energia elettrica incide sull’utile d’esercizio tra 5 e 10 punti per il 29% delle aziende interpellate, mentre per 25,8% inciderà tra l’11% e il 30%. Delle aziende intervistate infatti il 54,8% vanta contratti a prezzo variabile a fronte del 45,2% protetto da prezzo fisso. Tuttavia il primo aspetto da evidenziare è che già il 43,8% delle aziende coperte da un contratto a prezzo fisso ha in essere un prezzo medio di fornitura di oltre euro 120/MWh pari ad un aggravio del 100% rispetto al prezzo medio dell’elettricità nel 2019.

Il caro bollette tocca anche il lavoro: il Metalmeccanico di Lecco soffre

Nell’insieme, la maggioranza delle Pmi che vantano oggi un contratto a prezzo fisso si troverà a rinegoziare i contratti di fornitura tra il secondo e il quarto trimestre 2022. Tenuto conto della condizione di grave tensione che insiste attualmente sul mercato energetico europeo e dall’andamento della curva forward, è lecito attendersi a fine 2022 una rinegoziazione nell’ordine di euro 180/MWh pari a un incremento del 200% rispetto al 2019.

Secondo l’indagine di Confapi, su un piano più macro, ipotizzando un consumo industriale di elettricità (pmi e grandi imprese) di circa 211TWh (-5% rispetto ai consumi 2019) e un aggravio medio dell’elettricità stimato in euro 120/MWh rispetto al 2019 (prezzo medio dell’elettricità è stato pari a euro 60/MWh), l’impatto economico della bolletta luce sul sistema industriale italiano ammonta a circa 25 miliardi di euro.

Vavassori: "Le aziende sono seriamente preoccupate"

“La situazione è drammatica  - commenta Enrico Vavassori, presidente di Api Lecco Sondrio - le aziende sono seriamente preoccupate per i costi spropositati dell’energia elettrica. So che ieri il nostro presidente nazionale Maurizio Casasco era al tavolo convocato dal Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e ha presentato dei documenti sull’impatto dei costi dell’energia sul sistema produttivo che contengono anche le proposte di Confapi per tamponare immediatamente la situazione ma anche per elaborare, a medio termine, una politica energetica nazionale a reale supporto del sistema industriale”.

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