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Antimafia, allarme sulle Olimpiadi 2026: “Rischio infiltrazioni criminali”

In ballo ci sono finanziamenti miliardari, 265 milioni arriveranno nel solo Lecchese

Gli occhi dell'antimafia si concentrano sulle Olimpiadi 2026 di Milano-Cortina 2026. Un banchetto dalle dimensioni miliardarie, due per la precisione, con 265 destinati a potenziare le infrastrutture lecchesi. E, ovviamente, un banchetto che fa molta gola alle organizzazioni criminali, sempre impegnate a operare nella zona grigia. Il rischio di veder finire parte di quei fondi nelle mani sbagliate è certificato dalla relazione sul secondo semestre del 2021 che la Direzione investigativa antimafia (Dia) ha presentato in Parlamento durante i giorni scorsi: un corposo tratto del lunghissimo scritto riguarda proprio il territorio lecchese.

“Particolare attenzione per la prevenzione di probabili tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata in quest’ultimo settore richiederanno anche i prossimi giochi olimpici e paraolimpici di Milano e Cortina del 2026”, si legge a pagina 276 con riferimenti al territorio lombardo e a quello trentino. Nella relazione, chiaramente, è contenuto anche un passaggio più generale sulla presenza di “25 locali di ‘ndrangheta”, con le locali di Lecco e Calolziocorte a fare la propria parte all'interno della "Lombardia", vera e propria camera di controllo.

Il legame Lecco-Como-Varese

Il rapporto affianca il territorio provinciale di Lecco a quelli di Como e Varese: “Con l’operazione "Salaria" condotta dalla Dia e coordinata dalla Dda di Milano, attraverso gli approfondimenti investigativi su soggetti contigui alla cosca Pesce-Bellocco di Rosarno (Reggio Calabria), sette indagati con preminente influenza nelle province di Como e Lecco sono stati raggiunti da un provvedimento restrittivo per ipotesi di associazione mafiosa, estorsione, bancarotta ed autoriciclaggio. Gli interessi degli indagati spaziavano dalle estorsioni ai reati di bancarotta fraudolenta ed al riciclaggio di proventi di attività delittuose connesse anche con l’illecita gestione di rifiuti. Tra i soggetti colpiti dai provvedimenti restrittivi figurano inoltre appartenenti ad altre storiche famiglie ‘ndranghetiste insediatesi nei territori del Lecchese e del Comasco. Numerosi episodi estorsivi sono stati compiuti ai danni di alcuni promotori finanziari costretti con violenza a consegnare denaro in contante e a fornire forzatamente una collaborazione professionale. Nel corso delle perquisizioni che hanno impegnato le Articolazioni Dis di Milano, Roma, Napoli, Reggio Calabria e Brescia, nonché i Reparti territoriali della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza competenti sulle province di Brescia, Mantova, Novara, Varese, Lecco e Como sono stati sequestrati assegni per un valore complessivo di quasi centomila euro e un considerevole quantitativo di cocaina”.

Per quanto riguarda il legame con il Varesotto, secondo la Divisione “opererebbero sodalizi collegati alla ‘ndrangheta anche da epoca risalente (ad esempio la famiglia Trovato attiva dagli Anni '80 nel lecchese o quelle dei Ferrazzo e dei Rispoli nel Varesotto, dove sarebbero presenti anche alcune proiezioni di Cosa Nostra), i fenomeni riguardano prevalentemente i comparti illeciti degli stupefacenti, del riciclaggio, del traffico di armi, dello sfruttamento della prostituzione ed in modo crescente soprattutto ad opera della componente allogena non integrata di reati predatori, dell’immigrazione clandestina e di altre manifestazioni di criminalità diffusa. In particolare nella provincia di Varese da attività investigative svolte nel corso del 2020, ma che riprendono indagini del passato sfociate poi in numerose sentenze, si manifesterebbe l’operatività della locale di ‘ndrangheta Legnano-Lonate Pozzolo (che estenderebbe la sua influenza nella provincia di Milano) e propaggine della cosca Farao-Marincola di Cirò (Crotone). I quattro provvedimenti interdittivi emessi dalla Prefettura di Lecco hanno riguardato esclusivamente contesti di ‘ndrangheta. La Prefettura di Varese ha emesso 2 provvedimenti, le cui criticità hanno riguardato ambiti di ‘ndrangheta e camorra”.

265 milioni per le strade lecchesi: ecco come verranno spesi

Sette gli investimenti programmati nel Lecchese che saranno finanziati con i fondi stanziati per le Olimpiadi 2026 di Milano-Cortina:

  • 45 milioni di euro per la messa in sicurezza della tratta Giussano-Civate della Strada Statale 36;
  • 23,5 milioni per l'adeguamento delle tre corsie del Ponte Manzoni;
  • 20 milioni per il completamento del percorso ciclabile tra la zona di Pradello e Abbadia Lariana;
  • 7,2 milioni per il potenziamento dello svincolo di Piona;
  • 25 milioni per il potenziamento dello svincolo di Dervio;
  • 25 milioni per il consolidamento della galleria Monte Piazzo (Dervio) lungo la Strada Statale 36;
  • 119 milioni (+40 milioni dalla legge di bilancio 2022) per la variante di Vercurago lungo la nuova Lecco-Bergamo;
  • totale 264,7 milioni di euro.

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