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Vannacci al Lavello: "Le critiche fanno bene, impedire di parlare di un libro no"

Un centinaio di persone nella sala (piena) e una cinquantina fuori per ascoltare il generale che ha parlato del suo discusso libro: "Esprimo idee e non offendo nessuno. Non mi piace una società fluida"

Oltre 100 persone nella sala del Lavello tutta esaurita e un'altra cinquantina fuori. All'interno il generale Roberto Vannacci che ha parlato del suo discusso libro, in vetta alla classifiche, "Il mondo al contrario". A poca distanza, sul lungoadda, oltre un centinaio di manifestanti critici rispetto ai concetti messi nero su bianco dal generale e soprattutto nei confronti della Fondazione di Santa Maria del Lavello che ha concesso lo spazio pubblico. L'autore ha parlato per oltre un'ora e mezza del suo libro rispondendo alle domande del pubblico. Come moderatore, al suo fianco, Luigi Pedrone dell'associazione Identità Europea che ha promosso l'iniziativa. Ecco alcuni passaggi delle parole di Vannacci.

"Non avrei mai pensato di diventare famoso per un libro, che ho scritto per soddisfazione personale. Io per questa pubblicazione non ho sborsato un euro, ho raccolto una serie di pensieri e analisi sul mondo di oggi e le ho messe in questo volume che grazie alle critiche, legittime, e all'opera di marketing fatta da altri, è decollato e ha venduto tantissime copie". Dopo aver sottolineato di non credere in una società fluida, ma nei valori legati alle tradizioni della nostra storia e cultura, Vannacci ha respinto le accuse di razzismo, sessismo e xenofobia.

"Le critiche, comunque, me le aspettavo. Ci stanno, sono utili perché aiutano a migliorare. Mi aspetto però delle critiche da chi conosce il tema, da chi ha letto il libro, non solo critiche campate per aria, estrapolate da alcune frasi talvolta riportate male da altri, perché in diversi casi sono state tagliate e decontestualizzate e in altri riproposte nelle versioni più originali. Quindi ben vengano le osservazioni, le proposte diverse, siamo qui per questo. Invece l'atteggiamento ostativo di chi non vuole consentire la presentazione di un libro, la sua diffusione o pubblicazione, è sbagliata. Mi sembra invece di tornare ai tempi dell'inquisizione o dei roghi dei libri nelle piazze che spero non si ripetano più".

"Il libro è permeato dai concetti legati a tradizione, cultura, radici, sangue, suolo - incalza Vannacci - La tradizione è un valore e deriva proprio da questi elementi, poi consolidati dal tempo. Rispetto le altre culture e le altre civiltà, ma io la mia, quella italiana, non la cambierei con altre. Ci sono delle caratteristiche che identificano la civiltà che siamo, che non è nè migliore nè peggiore, nè buona nè cattiva. Però è la mia società. In nome di una falsa inclusività vogliano farci rappresentare da ideali che nel voler rappresentarci tutti, in realtà non individuano nessuno. Questo è uno dei problemi da affrontare in modo serio".

"C'è un eccesso di relativismo e soggettivismo, una società fluida che vuole mettere in dubbio i capisaldi di una civiltà. Lo stesso vale per le parole, alle quali ognuno vuole assegnare i significati che preferisce. Io usando la parola non normale non ho voluto offendere nessuno, non è sinonimo di offesa. La stessa cosa per Paola Egonu... 'per quanto sia una cittadina italiana ha dei tratti somatici che non rappresentano l'italianità', è questa la frase che è stata incriminata come razzista e fascista. Ditemi cos'ha di razzista questa frase? Il nostro pianeta è popolato da etnie con tratti somatici facilmente individuabili. Se io vado in Giappone e ho il passaporto giapponese in tasca, non mi individuano come giapponese. Io sono felicissimo che Paola Egonu, campionessa di pallavolo, ci rappresenti, anche perché ci aiuta a vincere".

Dal pubblico qualcuno ha poi chiesto a Vannacci... "Scenderà in politica, si candiderà? La danno già oltre il 10%..."... "Grazie per la fiducia. ma al momento no - ha risposto il generale - Oggi sono un soldato, faccio il soldato, continuo a fare il soldato. Non ipoteco il mio futuro, se cambierò idea ve lo farò sapere, ma per ora continuo a fare questa vita. Una vita nella quale ho abbracciato una famiglia per scelta, quella delle forze armate e in particolare il mio reparto di origine. Quindi continuerò con questa professione scelta fin da giovane. Non escludo comunque un mio cambio di opinione in futuro, che potrà essere non solo verso un impegno in politica, ma anche indirizzato verso altri mestieri. Ve lo farò sapere io, non fidatevi degli altri".

Vannacci al Lavello 2.

L'intervento di Vannacci al Lavello. (2)-2

Vannacci al Lavello ha presentato il suo libro Il mondo al contrario.

La gente all'ingresso del Lavello per ascoltare Vannacci.

Luigi Pedrone e Roberto Vannacci.

Le domande del pubblico al generale.

L'intervento di Vannacci al Lavello.

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