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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Caso Allum, l'Api: «Curata la comunicazione come da richiesta della nostra associata, con cui esiste un rapporto fiduciario»

Nei giorni scorsi "Il Corriere" ha divulgato i risultati di un'inchiesta condotta sulla vicenda, generando una serie di botta e risposta tra le parti in causa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

In merito all’articolo apparso due giorni fa sul sito de Il Corriere della Sera intitolato “Il bluff del tampone rapido della Allum di Merate”, che ha coinvolto la nostra associazione il presidente di Api Lecco Sondrio Luigi Sabadini precisa quanto segue.

«Premetto che l’azienda Allum di Merate è una nostra associata da 42 anni e che tra l’Api e l’azienda in questione, come per tutte le nostre associate, soprattutto quelle di lungo corso, esiste un rapporto fiduciario. A inizio settembre siamo stati contattati dalla titolare che ci ha illustrato questa novità relativa ai tamponi e ci ha chiesto di supportarla nella divulgazione della notizia, essendo Allum una realtà molto piccola e non disponendo di addetti alla comunicazione. Dunque, sulla base delle informazioni ricevute riguardo il tampone rapido, abbiamo curato la comunicazione come da richiesta della nostra associata. Preciso che abbiamo raccolto la conferma e la specifica approvazione dell’azienda stessa circa i contenuti informativi della notizia prima della divulgazione ai media».

«Non ho mai detto che c’era l’ok del Ministero e il comunicato che l'ha scritto l’Api. Io ho solo chiesto di avere visibilità. È un’iniziativa a livello personale. La Allum non farà mai la produzione di questi tamponi e non c’entra nulla in tutto questo», aveva dichiarato Stefania Magni, consigliere delegato dell'azienda, a "Il Corriere", scaricando le responsabilità sull'associazione di categoria.

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