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Proliferazione dei cinghiali: a Bellano un contributo per controllarla

Il Comune ha messo a bilancio seimila euro da elargire ai cacciatori per ogni capo abbattuto di esemplare di cinghiale fino ai cinquanta chili

Negli ultimi anni è emersa fortemente sul territorio la difficoltà nel trovare una strada efficace per tutelare l'ambiente dalla proliferazione massiccia di cinghiali. Per questo il Comune di Bellano ha pensato di destinare una parte dei fondi impegnati a bilancio per la tutela ambientale proprio in quest'azione.

«Si tratta di un'operazione a favore dell'ambiente - spiega il Sindaco Antonio Rusconi - che va a sommarsi a diverse altre iniziative degli scorsi anni come il contributo per la rimozione dell'amianto, il progetto sui muretti a secco e le politiche green che ormai contraddistinguono la nostra azione amministrativa».

Premio ai cacciatori

Il progetto nasce da un confronto con i diversi soggetti coinvolti e prevede un contributo da elargire ai cacciatori per ogni capo abbattuto di esemplare di cinghiale fino ai 50 kg nel territorio del comune di Bellano, chiaramente all'interno dei numeri concessi annualmente da Regione Lombardia nel nostro comprensorio.

Legge regionale: sarà possibile cacciare i cinghiali anche di notte 

«In particolare - continua il Sindaco - sono stati messi a bilancio 6.000 euro, che verranno erogati a fine stagione (31.01.2021) a seguito di rendicontazione del Comprensorio Alpino “Alpi lecchesi”, che ci affianca in questo progetto e che ringraziamo. Quest'azione ha l'obiettivo di prevenire il più possibile il danneggiamento dei prati, dei pascoli e delle mulattiere, limitando il proliferare di questa specie, che ricordiamo non è autoctona ed è artefice di molti danni al nostro ecosistema. Speriamo possa essere un utile incentivo per i cacciatori che, dovendo contribuire al ristoro dei danni causati dai cinghiali, possono trovare in questo progetto un aiuto economico. E, come detto, auspichiamo ne benefici principalmente il nostro bellissimo territorio. Crediamo infatti che prevenendo la proliferazione della specie si avranno di conseguenza meno danni ai prati e pascoli».

«Si tratta sicuramente di una scelta che impegna il Comune - conclude Rusconi - ma che speriamo possa aiutare chi è sceso in campo in questi anni per limitare l'aumento della specie (cacciatori, Regione, Provincia). Con questo progetto non vogliamo sostituirci alle competenze altrui, ma al contrario incentivare e supportare a raggiungere gli obiettivi calcolati da Regione Lombardia in questo campo».

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