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Attualità Mandello del Lario

L'uomo del lago che da oltre 40 anni alleva lombrichi. Con successo

La storia e la passione di Luigi Compagnoni, diventata impegno lavorativo e formativo. I suoi lombrichi "esportati" anche in Europa, Nord Africa, Israele e Argentina

"Mi occupavo del recupero di rottami, carta e metalli. Un giorno, nel visitare una fiera a Padova notai la presenza tra i vari stand di un terreno con lombrichi usati per la trasformazione degli scarti alimentari. Da lì iniziò tutto...". Comincia così il racconto di Luigi Compagnoni, settantottenne residente a Mandello del Lario, dal 1979 alla guida dell'omonima azienda "Lombricoltura Compagnoni" situata in via dei Monti, nella città dei motori affacciata sul lago. Il lombrico - anellide ermafrodita - si alimenta di tutti i rifiuti di natura organica e in particolare di letami di qualsiasi tipo, suoi cibi preferiti. Per Compagnoni quella fiera è stata la molla che fece scattare una passione indubbiamente curiosa, divenuta nel tempo allevamento e attività produttiva. Da oltre 40 anni.

"Ho iniziato ad appassionarmi e nel giro di due tre anni ho deciso di farne un lavoro". Sull'attività di Compagnoni si sono accesi in passato anche i riflettori di varie televisioni, da quelle della vicina Svizzera fino ai canali Rai, per mettere in primo piano questi piccoli vermi impegnati alla trasformazione ecologica di qualunque materiale organico biodegradabile. "Dal fogliame alle erbacce ai residui delle industrie alimentari, fino allo smaltimento ecologico dei letami animali. Il lombrico è anche un'esca che soddisfa in Italia tre milioni di pescatori".

I lombrichi allevati dal mandellese.

Compagnoni oltre a "coltivarli" e nutrirli, si dedica anche a comunicare questo suo sapere salendo in cattedra in scuole e università. Ha poi scritto tre libri editi dalla De Vecchi, tradotti in francese e spagnolo imperniati sulla lombricoltura e l'humus. Nel 1982, il nostro imprenditore del riciclo naturale riceve il premio Mercurio d'oro per essersi distinto in questo settore. L'azienda mandellese dispone di propri allevamenti per un totale di 30.000 metri quadri e di vari impianti in collaborazione con altri allevatori in tutta Italia. Fino a varcare i confini nazionali con la costituzione della “Compagnoni Espana” per fronteggiare alle richieste del mercato iberico. I suoi lombrichi vanno in tutta Europa e in Nord-Africa, Israele e Argentina.

"Recuperare e non distruggere è quanto vogliamo diffondere e comunicare in quanto le risorse della terra sono finite e non infinite" Questo il credo di Luigi Compagnoni che in questi anni di attività lo ha sempre accompagnato approdando anche in più di un ateneo per lo svolgimento di ricerche specifiche sull'uso del lombrico.

Luigi Compagnoni al lavoro.

"In Israele abbiamo impostato un programma di fertilizzazione del deserto per la produzione di ortaggi, piante e frutta" ci riferisce il nostro imprenditore green. Luigi ha creduto in questi piccoli esseri viventi studiandoli nei dettagli, a partire dal "Rosso di California" specie che possiede 5 cuori e 6 reni e mangia ogni giorno il doppio del proprio peso.

Il nostro intelocutore ci ha infine illustrato un altro tassello importante del suo lavoro... "In un'università della Calabria gli studenti hanno allestito uno spazio con un piano didattico di lavoro dove vengono buttati gli scarti alimentari destinati alla produzione di humus riciclati proprio dai lombrichi”. Anche grazie all'originale e importante lavoro di Luigi Compagnoni, Mandello, già nota per essere la città della Guzzi, è diventata famosa oltre i confini provinciali. (Si ringrazia Alberto Bottani per la collaborazione)

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