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Lago e Adda preoccupano: “Rischio allagamenti”, occhi sulla diga

Le prepotenti e costanti precipitazioni hanno ingrossato gli affluenti del lago, soprattutto in Valtellina

La situazione “è preoccupante”, per quando il rischio esondazioni rimanga calcolato. Le costanti e prepotenti precipitazioni degli ultimi giorni hanno fatto innalzare in maniera consistente il livello del fiume Adda e del lago, che rimangono osservati speciali visto il prossimo arrivo della piena. I due bacini sono osservati speciali al pari della diga di Olginate: la paratie sono alte, ma il flusso d'acqua rimane decisamente corposo. Alle 13, al termine della conferenza stampa per parlare della situazione migranti, il prefetto ha presieduto la riunione del Centro di Coordinamento Soccorsi, seguendo l'iter iniziato ormai lo scorso 30 ottobre: “La preoccupazione c'è, ma è ragionata e giustificata”, ha spiegato Pomponio ai nostri microfoni.

Il lago tra Calolzio e Olginate 1 novembre.

A nord, là dove l'Adda si forma, si sono raggiunti picchi di affluenza al lago di 1.800 metri cubi al secondo, tripla rispetto a quella che si può regolare a Olginate: “Le paratie sono aperte da più di 24 ore, il deflusso medio è di 600 metri cubi al secondo. L'incidente meccanico della scorsa settimana, lo preciso, non ha influito sulla qualità del deflusso stesso”. Non si rischiano esondazioni come a Como e come avvenuto 2002, quando il lago superò i due metri sopra lo zero idrometrico, ma è particolarmente attenzionata l'area di Colico e del Trivio di Fuentes - a rischio allagamenti -, mentre i Comuni a valle della diga di Olginate hanno provveduto a chiudere le alzaie che si trovano lungo il fiume in vista dell'arrivo della piena per la mattinata di venerdì.

Sistemi, meccanici e istituzionali, per evitare i gravissimi disagi visti in varie zone d'Italia anche durante questi giorni.

Diga Calolzio Olginate 1 novembre 2023.

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