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Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità Centro storico / Piazza Mario Cermenati

Musica in piazza Cermenati per un Primo Maggio di lavoro, pace e diritti

Applausi per il concerto organizzato dai sindacati oggi pomeriggio in centro Lecco

Prima un momento commemorativo dedicato alle vittime del Lavoro al Monumento di largo Caleotto Domenica, poi una manifestazione in piazza Cermenati con musica e interventi dal palco per rilanciare una volta di più il valore del lavoro, della pace e dei diritti. Anche Lecco ha celebrato oggi la ricorrenza del Primo Maggio Festa dei lavoratori con iniziative promosse dalle organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil, il Comune di Lecco e l'Anmil.

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Dalle 15 al tardo pomeriggio, nella piazza a lago del centro città, si sono tenute le esibizioni musicali dei gruppi Post Office, NewEtà, Mercato dei Sensi e Tizshard proprio su iniziativa di sindacati e Comune. Nel corso della manifestazione si sono alternati gli interventi di rappresentanti sindacali dei luoghi di lavoro, dell'assessore al Welfare Emanuele Manzoni e di Diego Riva (Cgil) per le segreterie territoriali delle tre organizzazioni sindacali. Intorno a pubblico, cantanti e autorità locali un grosso striscione con i colori della pace e le bandiere di Cgil, Cisl e Uil.

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"La nostra Repubblica è fondata sul lavoro, come recita l'articolo 1 della nostra Costituzione - ha ricordato  l'assessore della Giunta Gattinoni - Da subito è stata dunque fissata la sua centralità quale componente essenziale della vita umana che plasma la nostra identità. Purtroppo oggi il lavoro rischia di essere ostaggio dell'ingiustizia sociale, e non deve essere così". Da qui l'appello lanciato dal palco per un lavoro che deve essere innanzitutto sicuro, e poi ancora caratterrizzato dal rispetto dei diritti e della dignità di ognuno, con meno precarietà e più fiducia nel futuro.

Il discorso di Diego Riva

Grazie a tutte e a tutti per essere qui oggi! Dopo due anni di restrizioni imposte dalla pandemia che non ci permettevano di organizzare il tradizionale concerto in piazza, oggi con soddisfazione siamo qui a celebrare il Primo Maggio, una giornata che a livello mondiale ricorda il bisogno di giustizia sociale universale. Purtroppo, mentre proviamo a riprendere la normalità, in Ucraina si sta combattendo. Una guerra che ha dell'assurdo e continua a produrre conseguenze tragiche per le popolazioni civili coinvolte nel conflitto, ma ha effetti negativi anche sugli equilibri politici ed economici mondiali. Come sono assurdi gli attacchi, a dir poco ingenerosi, portati in queste settimane all'ANPI. Critiche prive di fondamento a una storica associazione che ha come missione la memoria delle gesta di quanti, per la libertà di tutti, persero la vita nella lotta contro il fascismo e il nazismo. Per questo diciamo convintamente che noi stiamo con l'ANPI. Ancora una volta si fa uso delle armi per affrontare temi geopolitici. Il mondo è cambiato, il pianeta non regge più e si continua a pensare che le soluzioni si trovino producendo conflitti tra i popoli.

Lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil per la ricorrenza di quest'anno è: "Al lavoro per la pace". Un messaggio chiaro in favore del cessate il fuoco. Credo che noi, tutti noi abbiamo delle responsabilità nei confronti delle nuove generazioni e non possiamo delegarle ad altri. Dobbiamo provare, allargando i rapporti con chi pensa che un mondo migliore sia possibile, a costruire progetti che promuovano una vera uguaglianza per i popoli e per i diritti. Per far questo serve fermare immediatamente le guerre tutte le guerre aperte nel mondo. Con la stessa determinazione va respinta la cultura di chi sostiene, pericolosamente, che esiste il profugo di serie A e di serie B. Chiunque scappi dalla guerra, deve avere il diritto di asilo e di protezione umanitaria. E' da qui che vogliamo ripartire, dalla festa dei lavoratori di tutto il mondo. Mai come oggi questa ricorrenza ha avuto un valore tanto simbolico. Nel segno dell'unità, della responsabilità e della coesione sociale, riaffermiamo il valore della centralità del lavoro, per un'Italia che vuole costruire il suo domani.

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