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Targa a testa in giù, "Un gesto di spregio che rafforzerà il nostro impegno"

La presa di posizione dell'Anpi dopo il vandalismo alla targa dedicata all'antifascismo operaio messa sottosopra ad Acquate

"Un gesto di spregio che rafforzerà il nostro impegno". Con queste parole l’Anpi provinciale di Lecco condanna senza se e senza ma il vandalismo ai danni della targa antifascista di Acquate. La scorsa notte alcuni ignoti hanno infatti capovolto l'insegna del "Percorso urbano della Memoria" che, in via Ai Poggi 14, ricorda il circolo operaio di Acquate e l’impegno antifascista di Pietro, Lino e Francesca Vera Ciceri. Una presa di posizione firmata dal presidente Anpi Enrico Avagnina, nella quale vengono ricordati i fatti, i valori e le persone di cui si parla nella targa.

"L’edificio su cui è posta la targa era stato, all’inizio del Novecento, sede di un circolo popolare nato nell’ambito del movimento cooperativistico - scrive Avagnina - occupato con la forza dai fascisti, dopo la Liberazione divenne sede del ‘’Circolo operaio Lino Ciceri’ e oggi ospita le attività del Crams’ e della Taverna ai Poggi".

L’impegno antifascista di Pietro, Lino e Francesca Vera Ciceri

"Lino Ciceri era un giovane operaio, partigiano della Brigata Carlo Pisacane (che aveva sede ai Piani d’Erna) venne arrestato dai fascisti e fucilato a Fossoli nel luglio 1944. Suo padre, Pietro Ciceri, operaio della Badoni, venne arrestato duranti gli scioperi del marzo 1944 e deportato a Mauthausen-Gusen, dove morì nel gennaio 1945. Francesca ‘Vera Ciceri’, sorella di Pietro, fu un’attiva militate del Pci clandestino; arrestata nel 1936 assieme al marito Gaetano Invernizzi, venne condannata dal tribunale speciale a otto anni di prigione. scarcerata per amnistia nel 1941, partecipò alla Resistenza prima a Lecco, nella Brigata di Erna e poi a Milano, dove organizzò i gruppi di Difesa della Donna".

"Quella targa, dunque, ricorda un luogo e persone che hanno avuto un ruolo attivo nell’antifascismo e nella Resistenza ed è chiaro l’intento spregiativo di chi ha voluto metterla ‘a testa in giù’. Di fronte a questi gesti che offendono il sacrificio di chi ha lottato per la Libertà di tutti - incalza Enrico Avagnina - non bastano le parole di condanna; serve invece rafforzare l’azione quotidiana per valorizzare la memoria della Resistenza e per rendere attuali i principi democratici della Costituzione italiana. Con questi obiettivi l’ Anpi provinciale di Lecco e tutte le sue sezioni territoriali sono impegnate in incontri nelle scuole, ricerca storica, predisposizione di mappe sui percorsi partigiani, formazione, conferenze e altro ancora".

La nuova tappa del Percorso urbano della Memoria

Un’attività importante che non verrà certo fermata da questa o da altre azioni provocatorie. "Anzi, per quel che riguarda il Percorso urbano della Memoria, che l’Anpi sta realizzando con la collaborazione del comune e del sistema museale di Lecco, informiamo che il 7 marzo scorso, presso il parco omonimo in corso Matteotti, è stata inaugurata la targa che ricorda gli scioperi del marzo 1944 e che nel 2025 saranno poste le targhe in via Mascari (sede del secondo Cnl) e in via Como (luogo della battaglia per la liberazione di Lecco). Verranno così completate le undici tappe previste".

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